di Ilaria Vitali
L’ira è un sentimento spesso represso che si genera per eccessivo senso di giustizia o forte pulsione alla vendetta violenta in seguito a un torto subito.
Reprimere la rabbia è un’operazione definita mortificante che va a indebolire il forte desiderio di vendetta e che a lungo andare può avere gravi effetti sulla salute fisica e psichica: gastrite, insonnia, depressione, aumento di pressione, problemi della pelle e tachicardia, ansia.
Il comune di La Laguna di Tenerife ha ospitato la prima “stanza della rabbia”, un curioso ma utile luogo dove scaricare tensione e nervosismo, esprimere la propria rabbia e quindi superare lo stress in maniera paradossalmente controllata e non nociva per sé stessi e per gli altri.
Affittando la stanza per 30 minuti, gli iracondi possono scegliere uno strumento di distruzione come una mazza da baseball o un bastone da utilizzare contro gli oggetti che sono presenti nell’arredamento: lampade, tavoli e sedie, piatti e bicchieri, divani, specchi.
É possibile invitare i propri amici che possono godersi la performance da un monitor che trasmette a circuito chiuso quanto avviene nella stanza e il cliente può scegliere una musica di sottofondo che accompagni la liberazione della rabbia.
Si possono portare foto di “nemici” o oggetti che rappresentano in un qualche modo l’origine della rabbia: suppellettili dell’ex coniuge, regali di ex amici e così via.
Istigazione alla violenza?
Secondo i promotori dell’iniziativa Tenerife Trending Topic in realtà la stanza della rabbia è solo un buon modo per incanalarla e liberarla per riottenere serenità e calma.
La stanza dispone di un sistema di imaging che consente di acquisire la registrazione della propria sessione da conservare come “ricordo” e di una serie di dispositivi di protezione per il viso e per gli occhi per evitare di ferirsi accidentalmente nell’enfasi dello scarico.
Una vera e propria camera caritatis rivisitata dove dare azione ai pensieri che, bene o male, attraversano tutti nei momenti di arrabbiatura, ingiustizia subita e frustrazione.