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    I misteri delle Canarie: l’isola fantasma

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    di Magda Altman

    Si inaugura la rubrica dei casi più misteriosi delle Canarie con l’ottava isola dell’arcipelago: l’isola che non c’è.

    Alla fine del XV secolo e della guerra di successione castigliana, ci si apprestò a fare la suddivisione dei vari possedimenti marittimi situati nell’Oceano Atlantico.

    Alla Spagna spettava l’arcipelago delle Canarie ma nel trattato di Alcaçovas venne inserita una specifica postilla riguardante la mancata conquista dell’ottava isola che componeva l’arcipelago: l’isola di San Borondón.

    Il problema non fu tanto conquistarla… ma avvistarla!

    San Borondón era un’isola che appariva e scompariva misteriosamente ma chi vi aveva messo piede ne narrava l’inaudita ricchezza di pietre preziose incastonate nelle rocce e di granelli d’oro mescolati alla sabbia fine delle spiagge.


    Di fronte a siffatti racconti le spedizioni si affrettarono alla volta di San Borondón, di cui un ingegnere italiano diffuse coordinate (550 km in direzione ovest-nordest da El Pierrot) e dimensioni (480 km di estensione).

    Insomma, di certo non un sasso in mezzo al mare, ma tutte le navi tornavano immancabilmente con le stive vuote.

    Leggenda trasformata in divertente burla o inesplicabile e oscuro mistero?

    Molto più tardi ad aggiungere un inquietante tassello a quel mistero ci pensò il fotografo Manuel Rodriguez Quintero che nel 1953, passeggiando a La Palma, vide all’orizzonte la sagoma di un’isola che prima non c’era.

    Ebbe giusto il tempo di scattare un paio di foto che fecero il giro di molte riviste dell’epoca, prima che l’isola scomparisse di nuovo, così come era apparsa.

    Da allora non vi fu abitante o turista che non tentò di scrutare di tanto in tanto quel punto lontano, là in mezzo al mare, sperando di assistere all’apparizione di San Borondón.

    Alcuni sostengono che l’isola misteriosa altro non è che un curioso scherzo ottico che si verifica in particolari condizioni meteorologiche e di luce quando il riflesso delle nuvole crea un’ombra sulla superficie del mare che ricorda la sagoma di un’isola.

    Ma come si spiegherebbero le testimonianze scritte dagli abili navigatori del 1700 e le mappe prodotte da seri e meticolosi cartografi nel 1707?

    Ipotesi più accreditate non negano l’esistenza dell’isola ma ne motivano la scomparsa con una forte esplosione vulcanica, evento non raro nell’arcipelago, che fece inabissare San Borondón.

    Ma un’isola che si inabissa non scompare del tutto, basterebbero ricerche approfondite con scandagli, sonar, satelliti per verificare la presenza di un rilievo sotto alla superficie del mare.

    Effettivamente qualcuno si è preso la briga di fare una veloce ricerca su Google Earth per scoprire, indovinate, che al largo tra La Palma e El Hierro, proprio dove gli antichi cartografi avevano disegnato San Borondón, esiste una formazione rocciosa sommersa, a -50 m dalla superficie del mare, che possiede anche un nome!

    Great Meteor Tablemount è a tutti gli effetti un’isola vulcanica sommersa.

    Che sia la nostra isola fantasma? E se fosse lei, perché qualcuno talvolta la vede riaffiorare?

    Nessuno ha fatto ricerche approfondite sul mistero e forse è bene così.

    Volete togliere l’emozione di fissare il mare nella speranza di vedere prima o poi riapparire l’isola che non c’è?

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