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    Il grande italiano di oggi: Gustavo Adolfo Rol

    ARCHIVIO_FRANCO_ROL_L11rAndrea Maino ci presenta il grande italiano di oggi:

    Gustavo Adolfo Rol (19031994) è stato un sensitivo italiano.

    Rol si interessa alle arti ed inizia presto a cimentarsi nella pittura e nella musica. Dopo aver incontrato un personaggio, originario della Polonia, Rol approfondisce i suoi studi spirituali ed elabora una teoria di carattere metafisico sull’associazione tra suoni, colori e altri elementi. Nel 1927 scrive: «Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla!».

    Gli si attribuiscono incontri con personaggi del mondo della politica tra cui Benito Mussolini. Sono invece accertate, tra le altre, l’amicizia con Federico Fellini, Franco Zeffirelli, Cesare Romiti e la frequentazione della famiglia Agnelli.

    Gustavo Rol partecipa alla seconda guerra mondiale come capitano degli alpini.

    Dalle varie testimonianze e dai resoconti dei cronisti, emergeva la figura di un uomo incredibile, fuori dal tempo, apparentemente dotato di poteri illimitati (telepatia, chiaroveggenza, precognizione, bilocazione, traslazione, viaggi nel tempo, levitazione, guarigioni, elasticità del corpo, telecinesi, materializzazione e smaterializzazione di oggetti, attraversamento di superfici, folgorazione e altri) che viveva una vita riservata, immerso nella ricerca della conoscenza, circondato da libri, enciclopedie e pregevoli oggetti di antiquariato, in una casa-museo ricca di cimeli napoleonici (Rol era infatti un estimatore dell’imperatore francese). Tuttavia, non tutti credettero alle sue presunte possibilità.

    RolLa firma di Rol: una R maiuscola intrecciata a una croce (elaboraz. di Luigi Caruso).


    Una prima critica viene formulata da Piero Angela all’interno del libro Viaggio nel mondo del paranormale, un’inchiesta sui fenomeni paranormali, nel quale i fenomeni prodotti da Rol, a cui Angela aveva assistito (che comprendevano l’uso di carte da gioco e la lettura in libri chiusi), vengono interpretati come probabili trucchi illusionistici. Della stessa opinione anche lo scienziato torinese Tullio Regge, che in seguito avrebbe fondato con Angela il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale (CICAP). Sia Regge che Angela concordano sul fatto che solo un esperimento effettuato in condizioni controllate e replicabili, con la presenza di un prestigiatore per evitare la possibilità di un trucco, avrebbe consentito di accertare la reale natura dei fenomeni che si producevano con Rol. Ma Rol rifiutò per tutta la vita di sottoporsi a un esame di tal fatta, sostenendo che i suoi “prodigi” non si potessero replicare in modo continuo ed uguale poiché provenienti non dalla sua persona ma da una “fonte” di cui non poteva disporre a comando; di fronte a questo rifiuto, i fenomeni risultavano impossibili da misurare col metro scientifico.

    Regge rimase convinto che Rol fosse solo un abilissimo prestigiatore: «Personalmente io ho visto solamente esperimenti fatti con carte da gioco e non ho rilevato di certo facoltà paranormali; in molti casi usò in modo ovvio le “forzature” dei prestigiatori.» Il noto prestigiatore Silvan affermò di poter replicare con un trucco tutti i presunti fenomeni prodotti da Rol. In effetti, durante alcune trasmissioni su RAI 1, replicò in diretta alcuni esperimenti, e a Tg l’una eseguì una straordinaria lettura di libro chiuso ancora più inspiegabile di quelle che faceva Rol.

    Il prestigiatore Tony Binarelli così come due prestigiatori dilettanti, Carlo Buffa di Perrero e Giuseppe Vercelli, che hanno assistito agli esperimenti a casa di Rol, hanno riferito di non aver riscontrato alcun trucco.

    Il noto illusionista Alexander, che ha conosciuto Rol, sostiene che «se le condizioni riferite da decine di testimoni sono proprio quelle» (ovvero, Rol non toccava le carte), «allora nessun prestigiatore sarebbe in grado di riprodurre gli esperimenti di Rol», almeno per quanto attiene alle carte; e afferma inoltre di aver vissuto in prima persona un fenomeno di chiaroveggenza legato a Rol. Tuttavia in un’intervista Alexander lascia intendere, pur senza essere esplicito, di pensare a Rol come a un grande prestigiatore, al quale dedica uno dei suoi numeri. Il presidente del circolo “Amici della magia” di Torino, Marco Aimone, ha raccontato invece di aver potuto vedere Rol in azione in un ristorante e di aver riconosciuto una tecnica di mentalismo.

    Mariano Tomatis, esperto di mentalismo e collaboratore del CICAP, ha analizzato in una biografia di Rol buona parte delle testimonianze pubblicate fino al 2002. In sintesi, sulla base del fatto che:

    • Rol usasse «il mezzo preferito dai prestigiatori cioè le carte da gioco»;
    • Rol usasse «tecniche (misdirection, forzature…) indispensabili per un illusionista ma incongrue per un autentico sensitivo;»
    • fossero presenti «elementi macroscopicamente sospetti nelle sue esibizioni;»
    • fossero presentati «gli esperimenti “classici” dei prestigiatori (book test, Out Of This World…)»;
    • Rol rifiutasse di farsi «esaminare da qualsiasi studioso, prestigiatore o meno (che avrebbe potuto rivelare la presenza di trucchi)»

    Tomatis conclude che tali elementi contraddicono l’ipotesi delle capacità sovrannaturali. Opinioni analoghe sono state espresse da uno dei principali parapsicologi italiani, Piero Cassoli, che elencò in un articolo di Quaderni di Parapsicologia gli elementi che lo portavano a concludere di trovarsi di fronte ad un prestigiatore.

    A favore della veridicità dei poteri di Rol si sono invece espressi altri esponenti della parapsicologia, come Gastone De Boni, Massimo Inardi, Giorgio di Simone, Nicola Riccardi e scrittori come Vittorio Messori e Alberto Bevilacqua.

    I sostenitori della realtà dei fenomeni prodotti da Rol affermano che la grande maggioranza degli scettici sarebbe composta da persone che non avrebbero mai assistito agli esperimenti. In realtà era lo stesso Rol a selezionare accuratamente i partecipanti alle sue sedute, evitando di proposito di invitare gli scettici e gli esperti di trucchi, come i prestigiatori: Silvan non poté mai assistere ai suoi esperimenti, nonostante le sue richieste. Tuttavia ci fu qualche eccezione a questa regola: Gustavo Rol accettò infatti di mostrare i suoi esperimenti a Tony Binarelli, così come al prestigiatore dilettante Carlo Buffa di Perrero. La presenza di Binarelli ad alcuni esperimenti fu probabilmente dovuta al tentativo, da questi svolto negli anni settanta, di accreditarsi nel mondo del paranormale abbandonando il ruolo di semplice illusionista.

    Il pensiero

    La personale teologia di Rol è classificabile come un tipo di animismo antropocentrico. Animismo nel senso più ampio perché per Rol «ogni cosa ha il proprio spirito», nel quadro di una visione del mondo pervaso da una «armonia universale». Antropocentrico perché Rol sosteneva per l’uomo, e solo per l’uomo, una dualità animistica: oltre all’anima l’uomo avrebbe anche uno «spirito intelligente». L’anima, una volta lasciato il corpo, ritornerebbe a Dio, mentre il cosiddetto «spirito intelligente» si distinguerebbe invece nel continuare ad essere presente sulla Terra, anche dopo la morte. Lo spirito che pervade l’uomo sarebbe «intelligente», nel senso di essere provvisto di coscienza e di capacità creative, differenziandosi dallo spirito di tutte le altre «cose».

    Rol affermava di poter entrare in contatto con «spiriti intelligenti», e che essi partecipassero ai suoi esperimenti, durante i quali egli interagiva con loro «con spontaneità, quasi sotto l’impulso di un ordine ignoto». Spiegò inoltre che «l’universo è permeato di etere psichico, e la telepatia e la chiaroveggenza sono onde di questo etere. […] Esiste una forma psichica, che a suo tempo creò l’universo, in grado di generare la materia e dissolverla formando gli atomi e disgregandoli». Questa «potente energia immateriale» può rivelarsi attraverso fenomeni che «sfuggono completamente alle leggi di questo mondo».

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