Il grande italiano di oggi: Edmondo De Amicis
Edmondo De Amicis (Oneglia 21 ottobre 1846-Bordighera 11 marzo 1908)
Nel 1866 incontra Alessandro Manzoni a Brusuglio, e nel 1867 inizia già a collaborare con la rivista Italia militare di Firenze, organo del ministero della Guerra, diventandone per breve tempo anche Direttore. Su questa rivista vennero pubblicati i “Bozzetti militari” che ottennero un grande successo per essere successivamente stampati in volume sotto il titolo “La vita militare”.
Nel 1878 ha una divertente polemica con Giosuè Carducci che lo definì “descrittore in prosa” (“Due razze al mondo di uomini bisogna odiarle ancora; e sono i parrucchieri in poesia e i descrittori in prosa… Quando non si sa più inventare, né immaginare, né raccontare, né pensare, ne scrivere; allora si descrive”).
Il suo capolavoro (e comunque ciò per cui maggiormente sarà ricordato) è senza dubbio l’indimenticabile “Cuore. Libro per i ragazzi”, che fu pubblicato nell’ottobre 1886.
Cuore ebbe immediatamente un notevole successo di pubblico e, dopo solo due mesi dall’uscita del libro, si era già alla 41esima edizione con 18 proposte di traduzione in altre lingue; già 500.000 copie nel 1910, che diventarono 1.000.000 nel 1923!
L’enorme successo del libro (che si sciropparono poi milioni di scolari per molti decenni), fu merito di un’innovatrice e accuratissima preparazione promozionale, che andò a rafforzarsi con i buoni sentimenti, le convinzioni patriottiche e di educazione alla civiltà, illustrati in maniera concreta per essere accessibili alla pratica quotidiana dei lettori (come la città, la famiglia, la scuola, il lavoro), con un’immediata e facile presa sulla coscienza del pubblico (potremmo senz’altro definirlo un antesignano degli attuali BUONISTI).
Negli ultimi anni della sua vita gli muore la madre, il suo matrimonio va a gambe all’aria e il figlio Furio si suicida probabilmente a causa delle continue furiose liti dei genitori.