di Danila Rocca
Se per caso vi trovate a costeggiare con l’auto un grazioso porticciolo che anticipa un vecchio paese di pescatori, Las Galletas, e non vi entrate, mantenendo la sinistra, fino ad arrivare al semaforo, vedrete una grande e malandata struttura, un mostro di cemento da cui troneggia la scritta TEN BEL, dopo di esso. Nessuno di voi sarà disposto a credere che negli anni ’60, quando fu costruito, il Ten Bel era circondato da giardini e piccoli parchi, ed era il fiore all’occhiello del paese.
Il Ten Bel era nato come centro commerciale e come riferimento per i turisti e per i villaggi che sarebbero man mano poi sorti nella zona, che verrà chiamata Costa del Silenzio. Negli anni ’80 ospiterà 70 negozi e addirittura si aggiudicherà il premio di miglior struttura di Spagna. Incredibile vederlo ora ridotto così, vetri rotti, muri solitari e lasciati al più assoluto degrado, vicino il giardino della Guaranana, per cui sono state spese ingenti somme, lasciato in completa solitudine anch’esso, dato il triste contesto. Peccato davvero. Peccato non aver mantenuto le promesse, cioè di utilizzare il Ten Bel per farne un Centro Salute e/o la sede della Polizia, o quant’altro. Intorno e verso il mare, inoltre, se desiderate parcheggiare, rassegnatevi a farlo in parcheggi non asfaltati e malmessi. Peccato, insomma.
Per l’Isola. Per il suo Sud che non è solo Arona e altro ma anche Las Galletas. Quindi, quando ce ne andremo da qui, avremo imparato anche come si fa a creare la storia e a rimangiarsela, addirittura nel giro di pochi decenni, quando di solito i paesi e le città sono destinate nel tempo a migliorare d’aspetto. Un saluto comunque al Ten Bel, nell’attesa che si rifaccia, che ci guarda sconsolato andar via.