di Ilaria Vitali
Allarmanti i risultati del raccolto della vendemmia 2016 nelle isole dell’arcipelago, principalmente di Tenerife e La Palma, che, a detta dei coltivatori appartenenti all’associazione di produttori di vino de Canarias (Avibo), in 20 anni è la peggiore che si ricordi.
Lo stesso Ministro dell’Agricoltura del Cabildo di Tenerife, Jesus Morales, ha espresso viva preoccupazione riguardo le perdite subite da migliaia di agricoltori.
I dati parlano chiaro, la vendemmia 2016 è risultata inferiore del 50% rispetto a quella dello scorso anno con 2,7 milioni di kg di uva raccolta contro la media degli ultimi 15 anni pari a 4,8 milioni di kg.
In alcune zone si è riscontrato il fenomeno di una vendemmia tardiva, con uva acerba e priva di gradazione, che ha provocato la perdita dell’intero raccolto.
I dati peggiori provengono dalla zona di Tacoronte-Acentejo, la più grande vigna di Tenerife, dove si sono registrate perdite superiori al 60%, seguita dalla zona di Guimaras, dove la percentuale è di poco inferiore e da La Orotava, con una perdita pari al 30%.
Meno allarmanti i risultati ottenuti nel pendio nord ovest dell’isola, nella regione Ycoden-Daute-Isora dove il calo è stato del 25%.
La causa primaria di questi numeri nefasti è la mancanza di freddo durante l’inverno che non ha permesso il riposo delle vigne, cui si aggiunge, per contro, il freddo eccessivo della primavera che ha causato gravi epidemie nelle coltivazioni; a peggiorare la già preoccupante situazione è subentrata la cenere derivata dai numerosi incendi che hanno interessato le zone boschive.
Questo quadro negativo, ha sottolineato il presidente dell’associazione viticoltori, non influirà sulla qualità del vino prodotto ma avrà comunque un impatto economico devastante.
Benché infatti vi sia un accordo comune nel non aumentare il prezzo del vino, i costi di gestione delle vigne non potranno essere coperti dai ricavi, rischiando di mettere in ginocchio i produttori.
Il ministro dell’Agricoltura del Cabildo di Tenerife pone l’attenzione sulla preoccupazione che, a fronte di una vendemmia negativa, i vini stranieri potrebbero sottrarre spazio nel mercato locale a quelli canari; a tal proposito è allo studio la realizzazione di azioni mirate per promuovere maggiormente i vini locali.