Può arrivare a pesare 60 kg, misurare 1 metro e 30 di lunghezza per 60 cm di altezza ed è il più grande roditore vivente del mondo.
Il capibara (Hydrochoerus hydrochaerise) è un roditore che vive principalmente in riva a laghi e fiumi nelle zone tropicali del Sud America ma a Puerto de La Cruz, al Loro Parque, è possibile ammirarne due splendidi esemplari immersi in un particolare habitat che condividono con coati e formichieri, creato appositamente al fine di promuovere l’interazione normalmente esistente in natura.
Amante dell’acqua dove si accoppia e trascorre la maggior parte del tempo, questo grande roditore è in grado di chiudere le narici per un tempo molto lungo di apnea così come il canale uditivo, grazie ad una particolare piega che entra in funzione quando si immergono.
Il biologo del Loro Parque Rafael Zamora sottolinea che in alcune zone del Brasile il capibara è talmente diffuso che lo si può vedere normalmente attraversare la strada ma che a causa dell’aumento dei centri abitati la sua presenza è costantemente a rischio.
In Sud America non è difficile trovare un capibara nelle famiglie, considerato alla stregua di un animale domestico ma, come avverte il biologo, il suo inserimento tra le mura di casa non è sempre consigliato dato il potere distruttivo dei suoi denti, che deve continuamente limare su superfici preferibilmente di legno, e la fondamentale necessità di avere a disposizione una zona in cui sia presente l’acqua, dove immergersi e nuotare.
Inoltre il roditore normalmente vive in gruppi numerosi, veri e propri branchi e la sua vicinanza con l’uomo lo ha reso un animale da diurno a crepuscolare e notturno.
Il suo carattere mite e tranquillo lo rendono particolarmente simpatico ma in alcune zone del Brasile meridionale, dell’Uruguay e dell’Argentina settentrionale ad attrarre l’uomo è stata più la dolcezza delle sue carni, simili a quelle del maiale sia per aspetto che per sapore.
Addirittura il consumo della carne di questo roditore venne consentita in epoca di digiuno quaresimale agli indios convertiti del Sud America, poco inclini a restrizioni di tal tipo.
In Venezuela l’allevamento del capibara produce circa 400 tonnellate di carne all’anno destinate a consumo umano.
Inserito nell’elenco delle specie selvatiche e pericolose (a dispetto della sua indole), il capibara si trova nell’allegato A del Decreto Ministeriale DM 19/04/96 dal 1996 e pertanto in Italia ne è proibita la detenzione da parte di privati.