L’Alzheimer è una malattia neuro degenerativa che si esprime nel deficit cognitivo e in una serie di disturbi comportamentali nei soggetti che ne sono colpiti.
Perdita improvvisa di memoria e incapacità di svolgere normali e basilari attività quotidiane sono i principali sintomi di quella che è stata definita la grande epidemia del secolo.
L’Alzheimer provoca la morte delle cellule nervose e l’atrofia di diverse aree del cervello e la sua diagnosi può avvenire anche 10 anni dopo che ha colpito l’individuo.
Secondo i dati ufficiali nelle isole Canarie il morbo dell’Alzheimer colpisce il 7% della popolazione sopra i 65 anni e il 50% di coloro che hanno più di 70 anni.
Solo sull’isola di Tenerife vi sono 10.000 abitanti affetti da Alzheimer anche se, come sottolinea il presidente dell’ Asociación de Familiares de Enfermos de Alzhéimer y otras demencias de Tenerife (Afate) Manuel Hernández García, la presenza di altre condizioni come il decadimento cognitivo lieve, destinato ad evolvere talvolta in demenza, porterebbe il dato alla più elevata cifra di 20.000 persone colpite da questo problema che, in termini di costi, si esprime in 32.000 euro all’anno tra costi diretti e indiretti a carico delle autorità sanitarie.
Il presidente di Afate non manca di sottolineare che il problema dell’Alzheimer necessita di azioni globali e integrate che prevedano la partecipazione di tutte le parti interessate, come il Ministero delle politiche sociali e i dipartimenti sanitari nazionali, regionali e insulari, affinché sia incrementata una diagnosi più precoce e accurata.
Il problema dei costi risulta così la vera questione urgente nella lotta all’Alzheimer che necessiterebbe di servizi di assistenza più specializzata e di un approccio non farmacologico al morbo, inteso come stimolazione cognitiva e fisica oltre che un supporto completo per le famiglie dei soggetti colpiti, vittime anch’esse loro malgrado di una situazione molto complessa e costosa da gestire.