Il “Tribunal Supremo” con la sentenza del 9 di maggio del 2013, aveva dichiarato la nullità della “clausula suelo” applicata ai mutui concessi da varie entità bancarie, a tutela del consumatore in quanto abusiva. La suddetta clausola impediva, nel caso in cui l’interesse applicabile al prestito fosse sceso al di sotto di un certo range, l’applicazione dello stesso all’ipoteca oggetto del contratto, impedendo di fatto l’applicazione di un interesse più basso di quello pattuito con l’applicazione del tasso variabile.
La stessa sentenza comunque prevedeva la non retroattività dell’applicazione della nullità, stabilendo quindi le restituzioni degli interessi maggiorati, solo a far data dal 9 maggio del 2013, e di fatto così si è applicata la sentenza fino ad oggi.
Finalmente la decisione del Tribunale di Giustizia dell’Unione Europea, del recente 21 dicembre 2016, ha stabilito l’applicazione della restituzione degli importi illegittimamente riscossi dalle banche con i contratti di mutui o prestiti ipotecari a far data dal momento della stipula del contratto stesso, ovvero applicazione della sentenza del 2013, in modo RETROATTIVO, opponendosi ad una giurisprudenza nazionale che limitava nel tempo gli effetti restitutori determinatisi con la dichiarazione di abusività della “Clausula Suelo”.
Ció significa che la maggior parte delle banche coinvolte, vedi Caixa, Sabadell, BBVA, Bankia… etc saranno obbligate alla restituzione degli importi indebitamente riscossi, a quasi più di tre milioni di contribuenti.