L’interesse mondiale per le mummie, paragonabili a veri e propri viaggiatori del tempo, non solo non è mai scemato ma si è arricchito di nuove ricerche grazie alle moderne tecnologie di cui oggi si dispone.
L’Hospital Universitario Quirón Salud di Madrid è il centro che possiede la tecnologia scanner più avanzata di tutta la Spagna e che ha avuto tra i suoi “pazienti” ospiti venuti da molto lontano.
Quattro mummie, di cui 3 provenienti dall’Egitto e 1 da Tenerife, sono state sottoposte ad esami di tomografia computerizzata che daranno modo di svelare misteri ancora irrisolti quali informazioni circa la vita, le abitudini, le eventuali malattie contratte e la causa di morte dei loro antichi possessori.
In particolare le mummie egiziane appartengono al Sacerdote di Imhotep di Saqqa, ad una donna adulta del periodo tolemaico e ad una giovane donna presumibilmente vissuta in un periodo tra l’anno 845 a.C. e il 664 a.C.
Ma riguardo alla mummia canaria siamo di fronte alle spoglie di un Guanche, ritrovato nel 1776 nel barranco di Herques, nella zona compresa tra Fasnia e Güímar, e conservata al museo archeologico nazionale (MAN) di Madrid.
La mummia guanche, un adulto tra i 35 e i 40 anni di età e alto 1.60 m, è la testimonianza di una delle caratteristiche più sorprendenti e affascinanti della cultura aborigena canaria.
Lo scanner utilizzato per analizzare le mummie utilizza l’82% in meno delle radiazioni dei normali scanner e permette di ottenere delle immagini trasversali di meno di un millimetro, convertite poi in immagini tridimensionali.
I risultati delle indagini sulle mummie saranno resi noti in un documentario (“La historia secreta de las momias”), che vedrà la luce forse nel 2017.
Il perché la mummia guanche si trovi a Madrid fa parte di un lungo contenzioso tra il Cabildo di Tenerife e il Museo madrileno che ne rivendica da tempo la proprietà.
Il Cabildo di Tenerife anni fa ne chiese il rimpatrio senza successo.
Il contenzioso nasce dal fatto che dopo il suo ritrovamento nel 1776, la mummia venne inviata al re Carlos III per essere conservata nel Real Gabinete di Historia Natural di Madrid dove lì rimase fino ad oggi, e dove sembra non potersene andare.