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    Sgombero express di case occupate

    Professione: sgombero express di case occupate

    dalla Redazione

    Il fenomeno delle case occupate è faccenda complessa e dilagante, almeno nel sud di Tenerife dove non è raro trovare vecchie case in rovina abitate illegalmente da cosiddetti squatters, giovani ragazzi senza fissa dimora che si insediano abusivamente in edifici vuoti come atto di protesta sociale.

    Generalmente i proprietari legittimi delle case possono ricorrere ad un processo di sfratto attraverso i tribunali, un iter spesso lungo, complesso e oneroso che arriva a sfiancare anche i più pazienti in cerca di giustizia.

    Ma esiste chi opera in maniera del tutto illegale per accelerare la fuoriuscita di persone dagli immobili occupati abusivamente in quello che viene definito “desalojo exprés”.

    L’identità dei professionisti dello sgombero express non è stata evidentemente resa nota, ma la cittadinanza è solita a riferirsi a chi si occupa dello sgombero particolare con il termine di “el loco callejero”.

    A questi professionisti insoliti il lavoro non manca, si stima che effettuino operazioni di sgombero dalle 7 alle 8 volte in un mese e per ogni servizio reso intaschino somme a 4 cifre.


    I clienti sono spesso dei pensionati che non hanno sufficiente denaro, e tempo, per affrontare un processo giudiziario, così che la figura del loco callejero assume, suo malgrado, i connotati di un ayudo social, una moderna forma di benefattore che, con un pagamento forfait, sistema le cose.

    Il professionista degli sgomberi del sud di Tenerife, pur muovendosi nella illegalità, opera con un certo rispetto di norme etiche e senza mai mettere nei guai i legittimi proprietari.

    Innanzitutto non procede al taglio dell’energia elettrica e della rete idrica, eventi che potrebbero far scattare una denuncia ai danni dei proprietari; in caso di bambini il professionista si ritira, per coscienza.

    Gli sfratti possono avvenire quindi in due soli modi: con la forza e con il convincimento.

    Nel secondo caso il professionista cerca una mediazione che si può risolvere con l’abbandono da parte degli abusivi dell’alloggio o con un accordo di affitto mensile a beneficio del proprietario.

    Il successo del secondo metodo è del 20% rispetto a tutti gli altri casi.

    In caso di sfratto con la forza, che rappresenta invece l’80% dei casi, il professionista può arrivare anche a scontri veri e propri con gli occupanti, che generalmente terminano con l’uscita forzosa degli stessi e il cambio della serratura alla porta di ingresso.

    In questo caso, sottolinea el loco callejero, è fondamentale la determinazione e la prestanza fisica; egli si introduce nell’alloggio a sorpresa, obbliga gli occupanti ad andarsene e procede al cambio di serratura. Del resto, ogni azione compiuta, non può essere ovviamente denunciata alla polizia da parte degli abusivi.

    A rivolgersi al professionista pare non vi siano solo pensionati disperati, ma anche clienti con alti redditi, professionisti del settore immobiliare che hanno in carico la vendita di locali di proprietà di istituti bancari.

    E per loro le cifre del tariffario cambiano.

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