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    Stregoneria ad Anaga, la gente ha paura

    (di Ilaria Vitali)

    Non è la cronaca riportata di eventi accaduti nel Medioevo, bensì sono i fatti inquietanti che da diverso tempo stanno terrorizzando la popolazione di Anaga e che riguardano presunti atti di stregoneria.

    Il presidente dell’associazione di vicinato del quartiere La Cumbrecilla de Afur, Goya Alonso, avrebbe denunciato episodi talvolta anche macabri che si sarebbero verificati nella zona.

    Donne intente a decapitare un pollo, un uomo scomparso misteriosamente e poi ritrovato morto in un campo di canna da zucchero, persone vestite di bianco aggirarsi tra la boscaglia, ritrovamenti di parti di polli nei pozzi d’acqua che si formano quando piove, sarebbero alcuni dei fatti che hanno allarmato la popolazione e fatto gridare alla strega.

    In realtà, come ha rassicurato la Unidad de Montes de Santa Cruz de Tenerife, se vi sono delle denunce da fare, queste riguarderebbero più i maltrattamenti agli animali e l’abbandono di rifiuti che contaminano un’area protetta, che presunti e inquietanti atti di stregoneria.

    Ma si sa, l’immaginazione e la comune suggestione corrono più veloci della razionalità, soprattutto quando certi episodi occorsi sono stati accompagnati da comportamenti inusuali, quali abbandonare ceste di arance o 7 emblematiche rose bianche o addirittura un cesto contenente una misteriosa chiave.

    Le spiegazioni che stanno alla base del sacrificio animale e di presunta derivazione arcaica sono però insufficienti a far evitare, a questi moderni stregoni, una bella denuncia per aver commesso reati punibili ai sensi del codice penale.


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