Sono tantissimi i pesci d’aprile fatti usando i moderni mezzi di comunicazione. Il più famoso è quello fatto da Orson Welles. Il 1 aprile 1938 il celebre regista americano progettò uno speciale programma radiofonico. A causa di problemi tecnici, però, non fu possibile mandarlo in onda. Welles però non si arrese e il 30 ottobre, la radio trasmise “La Guerra dei Mondi”: radiocronaca dello sbarco dei marziani. Tra la popolazione corse subito un panico generalizzato. I centralini delle stazioni di polizia e dei giornali furono invasi da centinaia di telefonate, qualcuno tirò fuori la maschera antigas, le strade si svuotarono e le chiese si riempirono.
C’è persino chi afferma di averli visti davvero, i marziani!
Le origini del pesce d’aprile non sono certe, anche se sono state proposte diverse teorie. Prima dell’adozione del calendario Gregoriano, nel 1582, il Capodanno era celebrato tra il 25 marzo (la vecchia data dell’equinozio di primavera) e il 1 aprile. Una delle ipotesi più accreditate vuole dunque che, a seguito del cambiamento di calendario, non tutti si abituarono alla modifica e vennero quindi additati come gli “sciocchi d’aprile”. Da qui l’origine burlesca dell’1 aprile.
In Europa, i festeggiamenti del primo d’aprile diventano usanza intorno alla fine del 1500: pochi anni dopo l’adozione del nuovo calendario Gregoriano. Nella Francia di Re Carlo IX e nella Germania degli Asburgo, la tradizione prende il via e si diffonde poi in Inghilterra (nel XVIII secolo) e negli altri stati europei.
La leggenda vuole che molti francesi, contrari a questo cambiamento o semplicemente sbadati, continuassero a scambiarsi regali tra marzo e aprile, festeggiando il Capodanno come ai vecchi tempi. Dei burloni iniziarono così, per sbeffeggiarli, a consegnar loro regali assurdi o vuoti durante feste inesistenti. Nel regalo vuoto si poteva trovare un biglietto con scritto “poisson d’avril”.
Nei paesi anglofoni, come Regno Unito e America, invece, si chiama “April fool’s day” (“Il giorno dello sciocco d’aprile”), dove il termine “fool” richiama alla mente il “Fool”, il giullare delle corti medioevali, sottolineando così la connotazione scherzosa della festa. Nella Scozia delle Highlands il pesce d’aprile dura due giorni, nel secondo, il “Taily Day”, ci si diverte ad attaccare sulla schiena dei malcapitati (sciocchi o gawls) un cartello con la scritta “Kick me!” (Dammi un calcio).
In Portogallo, i giorni dedicati agli scherzi sono la domenica e il lunedì prima della Quaresima, in cui interi pacchi di farina vengono gettati sugli amici!
Anche l’India ha il suo pesce d’aprile. Cade però un giorno prima, il 31 marzo. In quella data si celebra la festa Huli per celebrare la primavera e prendersi gioco di tutti.
In Spagna, e in molti paesi latini l’equivalente del nostro pesce d’aprile è “El dia de los innocentes”, in cui viene ricordata la strage di innocenti compiuta da Erode. Si deve aspettare il 28 dicembre per festeggiarlo. E’ usanza che tutto ciò che si concede in prestito non tornerà più al legittimo proprietario. Lo scherzo consiste, infatti, proprio nel convincere i conoscenti a prestare qualsiasi cosa. In Germania “Aprilscherz” è più semplicemente “lo scherzo d’Aprile”. La tradizione tedesca fa risalire l’origine di questa festa al 1530, anno in cui gli Asburgo decisero di riformare il sistema monetario allora in vigore. Gran parte della popolazione attendeva il primo aprile per far fortuna sulle spalle di chi non era a conoscenza della riforma ma quest’ultima, purtroppo per loro, non fu mai attuata e gli speculatori vennero solo derisi. Oggi in Germania vengono fatti scherzi di ogni tipo, coinvolgenti grandi e piccoli. Persino i giornali si divertono nel prendersi gioco dei lettori, pubblicando notizie improbabili, smentite, ovviamente, il giorno dopo.
Un’origine italiana e precisamente da Aquileia, ed è una delle storie più antiche. Si dice che il beato Bertrando di San Genesio, patriarca di Aquileia dal 1334 al 1350, avrebbe salvato il Papa di allora dal soffocamento per una lisca di pesce, e quest’ultimo, per gratitudine, avrebbe deciso che ad Aquileia il primo aprile non si mangiasse più pesce. Questa si mescola alla tradizione marinaresca tutta italiana secondo cui il 1° aprile era vietato andare per mare, poiché era il giorno in cui la Sirena Partenope avrebbe trasformato i marinai in pesci. Ad esempio il dolce del pesce di cioccolato che si trova a Venezia e soprattutto a Napoli nasce per consolare i pescatori del mancato pescato del giorno, che di ritorno dal mare venivano scherniti dai compaesani.
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