Le spiagge del Sur hanno bisogno di sabbia, questo è quanto lamentato dal CEST, il Círculo de Empresarios y Profesionales del Sur di Tenerife, che ha concordato con il Cabildo di agire affinché vengano modificate le attuali difficoltà amministrative che ostacolano il necessario processo rigenerativo di molte spiagge urbane della regione.
In particolare il Cest ha avvalorato ciò che il consigliere insulare Alberto Bernabé ha richiesto con urgenza al Ministerio de Medio Ambiente, ovvero misure urgenti circa la rigenerazione delle spiagge affinché mantengano la qualità che le ha rese un punto di attrazione per il turismo nazionale e internazionale.
Attualmente i tempi amministrativi per ottenere l’autorizzazione al ripristino della sabbia sono tra i 4 e i 10 anni, a seconda che la sabbia sia di importazione o prodotta in loco.
Le erosioni prodotte da tempeste provocano dei deterioramenti nelle principali spiagge della zona e le banali piogge hanno aumentato il fenomeno del danneggiamento delle località costiere, con versamenti di acqua piovana e detriti di varie misure dai barrancos.
Il Cest sottolinea che, anche se il Cabildo non è l’autorità competente in materia, è necessario che diventi cosciente di un problema che non solo richiede un’indispensabile e urgente soluzione, ma che deriva da oltre 15 anni di indifferenza e di mancato dragaggio delle zone esterne alle spiagge.
Attualmente la Zona Especial de Conservación della striscia marina di Teno Rasca rappresenta un problema complesso da risolvere con il dragaggio della zona, tanto che sia gli ingegneri che l’amministrazione pubblica stanno studiando da diverso tempo eventuali soluzioni.
Nella riunione tra il Cest e il Cabildo sono emersi gli elevati costi relativi alla soluzione di importazione sabbia, visto che la produzione in loco mediante schiacciamento delle rocce porta ad una sabbia economicamente più sostenibile ma esteticamente meno attrattiva.
I turisti si aspettano una sabbia dorata, fine, sahariana, non certo quella grigia o scura di origine locale.
Insomma, a Tenerife Sur le spiagge, per continuare ad essere competitive, la sabbia la dovrebbero importare.
dalla Redazione