Il mio punto di vista delle Canarie è stato positivo ma non l’approccio con la mentalità degli abitanti che sono prevenuti su coloro che si accompagnano nel viaggio turistico con un “perro” considerato un disturbo, e quindi ne impediscono, in tanti modi, vietandone l’accesso nei luoghi dove i loro “amici padroni” intenderebbero frequentare come bar, ristoranti, hotel, spiagge, biblioteche e mezzi di comunicazione.
In questi posti appaiono sempre cartelli che ne proibiscono l’entrata, così come nei centri commerciali e supermercati che ne vietano l’accesso finanche negli ingressi e nelle entrate alle strutture.
Questo segno di “mancata sensibilità” per i “perros” mi porta anche a constatare la poca attenzione di alcuni residenti, possessori di perros ad essere poco solleciti nel recuperare gli escrementi del proprio cane, in quanto, in molte strade della periferia se ne notano abbondanti e che vengono inavvertitamente calpestati da ignare persone.
Questa sottolineatura è importante per un bel paese così ricco di bellezze naturali, accarezzato da un clima invidiabile, da un mare cristallino, da un’aria pura e coinvolgente, da una natura incontaminata, selvaggia ed affascinante e che ha una spontanea disponibilità all’accoglienza, a mio avviso, dovrebbe essere più tollerante per “l’amico dell’uomo” quasi sempre educato per non creare fastidi agli altri e sempre disponibile a scodinzolare in segno di affetto e riconoscenza a chi gli rivolge uno sguardo od una carezza quale segnale di vicinanza ed amicizia.
Noi tutti non dovremmo perdere di vista la meta spirituale verso cui dovremmo tendere poiché non è ciò che possediamo nella vita a renderci felici ma come lo usiamo a favore degli altri.
Ritorno in Italia lasciando un pezzetto del mio cuore a Santa Cruz ma già penso di ritornare presto con mia moglie per cercare un’abitazione durevole in questa città che attrae anche per la vita sociale e per l’umanità che offre a chi ha la capacità di scoprire un mondo anche in un granello di sabbia.
di Giovanni Argenziano