L’acqua del Charco Verde è notoriamente conosciuta per le sue proprietà terapeutiche, come bene hanno evidenziato i due ricercatori Luis Sarbelio Fernandéz, di La Palma, e Eduardo Navarro García dell’Unità di idrologia medica della facoltà di Medicina dell’Università di La Laguna.
Dopo anni di carenza nella gestione di questa preziosa risorsa situata nella costa di Los Llanos de Aridane, finalmente un’interessante iniziativa porterà ad apprezzare di nuovo le qualità indiscusse dell’acqua di Charco Verde.
Recentemente gli specialisti della Scuola di idrologia medica e idroterapia della Universidad Complutense, Francisco Maraven, Francisco Armijo e Iciar Vázquez, si sono recati sull’isola di La Palma per raccogliere campioni di acqua, analizzarli e produrre così uno studio completo che include oltre un centinaio di acque minerali-medicinali spagnole.
Obiettivo della ricerca sarà la realizzazione di un Vademecum delle acque spagnole dove saranno elencate proprietà fisiche e chimiche, caratteristiche e indicazioni tecniche per la loro applicazione nelle stazioni termali.
Il prezioso strumento divulgativo sarà alla sua terza edizione e nella precedente è stato incluso lo studio effettuato sulle acque di Fuente Santa.
Riguardo alla risorsa idrologica di Charco Verde, per entrare di diritto nella speciale enciclopedia dell’idroterapia in Spagna, è necessario ottenere la dichiarazione ufficiale di acqua minerale-medicinale da parte dell’Istituto Geológico y Minero de España in tempi brevi, un’operazione che i ricercatori canari auspicano possa ottenere il sostegno dell’amministrazione di La Palma, sia da parte del Cabildo come dell’Ayuntamiento di Los Llanos de Aridane.
La pubblicazione del Vademecum de aguas mineromedicinales españolas è prevista entro la fine del 2017, tanto che è stato sollecitato da più voci autorevoli l’impegno delle amministrazioni interessate al fine di riuscire ad inserire anche la fonte di Charco Verde.
Dalle analisi già eseguite in più frangenti è risultato che l’acqua, a dispetto del tempo, ha mantenuto le proprietà minerali che le consentirebbero di rientrare con pieno merito nel Vademecum, ora non rimane che attendere la sua certificazione ufficiale.
dalla Redazione