Ciao a tutti gli amici di Leggo Tenerife dal dott. Cristiano Lollo e ben trovati in questo mese di Agosto.
Come promesso nell’articolo del mese scorso, eccomi pronto ad introdurre sia teoricamente che praticamente una serie di esercizi.
Ogni mese tratterò una coppia di meridiani differenti (uno yin, ed uno yang ad esso associato) e proporrò un esercizio diverso abbinato al singolo meridiano in questione, così che alla fine di queste puntate denominate “pillole di benessere”, creeremo una routine per la cura del proprio corpo e della propria mente, da eseguire quotidianamente, per prevenire in maniera olistica qualsiasi tipo di patologia.
Per far sì che questa sequenza possa apportare al nostro corpo un beneficio importante in termini bio-energetici, occorre una pratica quotidiana. Non è tanto importante l’ora del giorno in cui eseguire la routine ma, dal momento che questi esercizi di base richiedono poco tempo, si dovrebbe farne una questione essenziale.
Possono essere svolti anche tra un’attività domestica e l’altra o nelle pause di lavoro. Occorre però ricordare che serve dello spazio per sedersi o sdraiarsi sul pavimento ed un po’ di silenzio e calma, questo è tutto ciò che viene richiesto.
Per iniziare nel modo più facile e veloce, partiremo con la respirazione per immagini. Stando rilassati, in stazione eretta, con le gambe divaricate ed i piedi appena più larghi delle spalle; le mani sono appoggiate sul basso addome per sentire la respirazione in quell’area.
Dopo aver inspirato ed espirato dal naso, con una respirazione diaframmatica (bassa) e profonda, per circa tre minuti, cominciare con l’esercizio A (così chiamato perché la posizione finale ricorda una A): Lo stretching dei meridiani di P (Polmone) ed IC (Intestino Crasso).
Per allungare i suddetti meridiani, dalla posizione precedente (stazione ortostatica), divaricare le gambe un po’ di più (le dita dei piedi rivolte naturalmente in fuori). Le mani sono dietro la schiena con le palme rivolte verso dietro. Agganciare i pollici e portare le mani verso l’alto-dietro. Le dita sono il più possibile allungate, in modo che guardino in direzioni opposte. Le ginocchia sono tese ed il peso è soprattutto sulla base del quinto dito dei piedi. Flettersi in avanti, ad ogni respirazione un po’ di più. Le braccia sono alte e con i gomiti tesi. Quando il corpo è al massimo dello stretching in avanti, pian piano cominciare ad inspirare. Si avvertirà una linea di tensione o di rigidità dietro le gambe, nell’addome, nella schiena e nelle braccia.
Nell’esercizio A le linee che danno una sensazione di formicolio o di dilatazione corrispondono ai meridiani di polmone e di intestino crasso. Tale sensazione non deve essere percepita come risultato dell’uso della forza, piuttosto quando si inspira ed il corpo si riempie di QI (Energia), dovremmo avvertire una linea di tensione media, svilupparsi lungo il percorso di questi due meridiani. Negli esercizi convenzionali c’è spesso l’errata abitudine di forzare lo stretching o di aggiungere un rimbalzo per aumentare l’estensione del movimento.
Nel nostro caso, questo non va assolutamente fatto. Le posture andranno tenute almeno tre minuti rispettando la diversa capacità di allungamento che ognuno di noi ha, senza forzare eccessivamente lo stretching (pur mantenendo una tensione importante) altrimenti si otterrebbe l’effetto opposto. Teniamo presente che, per un meccanismo conservativo del nostro sistema nervoso (Fusi Neuromuscolari ed Organi Tendinei del Golgi), al fine di prevenire un possibile insulto o una lesione, un muscolo se allungato troppo o troppo velocemente, tende ad accorciarsi piuttosto che il contrario.
Negli esercizi per immagini quindi, occorre sviluppare ed assaporare lentamente, la sensazione di un buon stretch. Una volta raggiunta la posizione di massimo allungamento, mantenerla per circa tre minuti. Ripetere questo esercizio per almeno 3 volte, respirando profondamente.
Terminato lo stretching, dalla posizione A, risalire lentamente ritornando in posizione eretta. Spesso, soprattutto all’inizio, l’esercizio non riesce perfettamente. Questo accade perché i blocchi energetici presenti nei nostri meridiani, creano una rigidità e di conseguenza una mancanza di mobilità nei cingoli articolari in questione.
Inoltre la tendenza alla sedentarietà (ipocinesia), tipica della nostra epoca, non aiuta sicuramente il quadro generale.
Vedrete però che giorno dopo giorno, con vostro grande stupore e soddisfazione, troverete giovamento e miglioramento nell’esecuzione dello stesso, l’importante è non forzarne eccessivamente l’esecuzione.
Come soleva ripetere il maestro Masunaga “La pratica e la costanza rendono perfetti”.
Un’ultima ma fondamentale raccomandazione, è quella di non eseguire quanto proposto in presenza di patologie articolari conclamate (eventualmente consultate prima il vostro specialista).
Nel prossimo numero parleremo dell’esercizio B per l’allungamento del meridiano di Stomaco e di Milza-Pancreas.
Vi ricordo inoltre, che la redazione di Leggo Tenerife, che gestisce anche la pagina Facebook “Italiani a Tenerife”, pubblicherà su quest’ultima (in occasione dell’uscita dell’articolo) un breve video, dove spiegherò e mostrerò praticamente l’esercizio di cui sopra, in modo da evitare eventuali problematiche nella comprensione del movimento. Sperando abbiate gradito quanto proposto vi do appuntamento al prossimo mese e vi ricordo che per qualsiasi domanda inerente il mondo olistico e posturale, potrete contattarmi all’indirizzo [email protected] oppure attraverso la pagina FB Olistic Workout ( https://www.facebook.com/Olistic-Workout-167589276662034/ )
Hasta Pronto
Cristiano Lollo
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