A distanza di un anno da quando il Tribunal Superior de Justicia de Canarias TSJC si era espresso condannando le due antenne di telefonia mobile situate in calle Bellotero, a El Sobradillo, per essere state installate su un edificio illegalmente, almeno una di esse è stata rimossa.
Ad annunciarlo non solo i numerosi quotidiani locali, ma soprattutto la Plataforma de Afectados por la Telefonía Móvil, il Planmocan, che si è battuta tenacemente affinché venissero rispettati i diritti degli abitanti.
Grande soddisfazione quindi alla notizia della rimozione, benché si tratti di una vittoria parziale visto che il secondo ripetitore è ancora attivo e basata su motivazioni ben differenti rispetto a quelle addotte dall’associazione.
Lo smantellamento di una delle due antenne avvenuta per illegalità di posizionamento, in realtà era stata richiesta per la salvaguardia degli abitanti, di cui 150 già deceduti per cancro negli ultimi sette anni a causa, secondo il Planmocan, della vicinanza con i trasmettitori.
Il motivo per cui la seconda antenna non sia stata ancora rimossa è attualmente sconosciuto e l’Ayuntamiento avrebbe comunicato che la società proprietaria del traliccio avrebbe richiesto misure cautelari nei confronti dell’infrastruttura rimasta.
La difesa del principio di precauzione e la lentezza di Santa Cruz nel porre a regime il piano delle telecomunicazioni, approvato ma non ancora in vigore, ha portato Planmocan a rivolgersi direttamente al Parlamento de Canarias con l’obiettivo di sollecitare una legge regionale che regoli l’installazione delle antenne.
E secondo il sindaco, quanto avanzato da Planmocan per la zona di El Sorbadillo dovrebbe servire per ottenere una proposta legislativa che riguardi in generale l’installazione dei tralicci di telecomunicazione nel territorio, tenendone ben in considerazione la densità abitata.
Durante le espressioni di soddisfazione per la rimozione del traliccio, Planmocan non ha mancato di sottolineare la gravità dell’inquinamento elettromagnetico e i suoi effetti sulla salute delle persone, argomenti molto attuali e dibattuti dalle varie associazioni di quartiere, dalle organizzazioni di ambientalisti e da comitati scientifici che da tempo sostengono con documenti accertati i potenziali rischi legati al fenomeno.
dalla Redazione