Questo mese l’arca del mistero approda nella capitale della nostra cara isola per seguire le tracce di una storia di fantasmi dalle molteplici sfaccettature.
Per situare geograficamente il luogo diremo che si tratta dell’edificio nel centro città della Laguna vicino allo scheletro dell’antica cattedrale.
L’edificio fu costruito 5 secoli fa dai conquistatori spagnoli sbarcati sull’isola ed intenzionati a trasformare la zona della Laguna in una testa di ponte culturale e religiosa da cui iniziare l’evangelizzazione di tutta l’isola.
Questo edificio fu utilizzato inizialmente come convento dell’ordine degli Agostiniani e per circa 200 anni è servito come scuola per i giovani, oltre a mantenere le funzioni più classiche di un monastero.
Successivamente la struttura venne utilizzata come sede dell’unica università dell’isola e circa un secolo dopo si è convertita in un centro di educazione secondaria dedicata a Cabrera Pinto.
Attualmente l’edificio è in fase di restauro e chiaramente l’accesso è vietato al pubblico.
Per questa ragione da anni gli unici a camminare per i caratteristici corridoi in legno, percorrendo i laterali del chiostro che si trova nel suo interno, sono solo i pochi vigilanti che hanno il compito di proteggere l’immobile oltre a custodire le teche del museo di storia naturale di Tenerife.
Grazie alla confidenza fra colleghi abbiamo raccolto varie storie che altrimenti sarebbero andate perse e con un poco di indagini sono venuti alla luce eventi storici e fatti misteriosi inspiegabili avvenuti dentro queste mura.
Il continuo cambio di utilizzo unito ai secoli di storia presagiva inevitabilmente la nascita di molteplici storie e racconti.
Dai racconti orali, quando si ristrutturò l’edificio per convertirlo in Università si trovarono molti cadaveri di neonati sotterrati all’interno del chiostro e che fanno sospettare diverse mancanze nel rispetto del celibato degli uomini e donne di chiesa.
Forse per questa ragione i protettori dell’edificio raccontano di sentire rumori simili a bambini che corrono per i corridoi del museo, oltre ad assistere a situazioni surreali come porte che sbattono improvvisamente e quando si tenta di riaprirle ci si accorge che sono state chiuse dall’interno!
Ovviamente quando i vigilanti riescono ad aprire e ad entrare nelle stanze non trovano nessuno all’interno e neppure delle finestre aperte.
Ad altri invece succede di assistere a strani fenomeni elettrici, come ad esempio sbalzi improvvisi nella luminosità delle lampade che illuminano le stanze e a volta nello stesso momento anche la luce delle pile portatili subiscono la stessa sorte.
Tutti eventi che i veterani del servizio collegano a biricchinate dei fantasmi dei bambini che sono rimasti intrappolati all’interno del edificio.
Cercando di approfondire i loro racconti sembra che a volte durante le ronde si senta uno strano profumo di fiori diffondersi per le varie stanze dell’edificio e di colpo si percepisce una sorta di vento freddo improvviso che quasi gela il sangue nelle vene.
A causa di questi fenomeni sono stati moltissimi i vigilanti che dopo poche notti passate all’interno dello stabile hanno chiesto un trasferimento e solo pochissimi sono riusciti a resistere convivendo con gli eventi paranormali, considerandoli come scherzi innocui delle presenze.
di Loris Scroffernecher