Pro:
– Si parla italiano
– L’Italia è il Paese più bello del mondo.
– Tantissimi panorami italiani sono mozzafiato e invidiati in tutto il mondo.
– Tantissimi stranieri vogliono vivere in Italia. Chiediti perché.
– In Italia si vive meglio che nella maggior parte del resto del mondo (chiedilo ai miliardi di persone sul pianeta con un tenore di vita peggiore di quello dell’italiano medio).
– Pensi che la vita senza gli amici di sempre non sia vita.
– Sei una persona socievole.
– Vuoi che i tuoi figli siano in grado di parlare la lingua dei nonni.
– Non vuoi sentirti straniero.
– Mi piace la cucina italiana.
– Certi frutti e pietanze italiane all’estero non si trovano.
– Il caffè è migliore in Italia.
– La vita senza un gelato italiano non è vita.
– La pizza del sabato sera con gli amici.
– Ti piace il clima italiano (anche se non ci sono più le mezze stagioni).
– Apprezzo il mare a temperature non da Polo Nord.
– Apprezzo l’arte e cultura millenaria.
– Sono fiducioso nel futuro dell’Italia.
– Ritengo il ritrovarsi in piazza con gli amici essere uno dei piaceri massimi della vita.
– Voglio guardare le partite della squadra del cuore senza spendere un patrimonio in antenne satellitari.
– Vorrei cambiare il Paese tornando a lottare in Italia.
– Certe nazioni estere sono culturalmente inferiori all’Italia.
– Non ho problemi con le autorità.
– Non voglio cenare alle 6 di sera.
– Voglio uscire la sera tardi e trovare un ristorante aperto anche alle dieci di sera.
– La sicurezza (per esempio) in Francia è utopistica, non si può vivere sentendosi sempre sotto controllo.
– All’estero non è facile, non è tutto rose e fiori, non è tutto oro quello che luccica.
– Gli amici stranieri innamorati dell’Italia ti fanno capire meglio i lati positivi del vivere in Italia.
– Non ci sono tanti animali pericolosi come in alcune altre nazioni.
Contro:
L’unico che mi viene in mente è questo:
– Si parla italiano ma anche milanese, romano, siciliano, barese, calabrese, insomma una babele di lingue incomprensibile.
Chi vuole aggiungere altri “pro” e “contro”?
di Sergio J. Balacco