Approvato dal Consejo de Gobierno del Cabildo di Teneride, il censimento che verrà operato dalla società Gesplan relativamente alla stima di presenze di mufloni e conigli introdotti nel Parque Nacional del Teide avrà come obiettivo quello di monitorare una situazione che, da diverso tempo, provoca ingenti danni alla flora autoctona della zona.
Il censimento rappresenta la prima azione da parte del Gobierno di un progetto studiato per combattere le specie invasive e si chiuderà nel 2018.
Il presidente insular Carlos Alonso, nell’informare ufficialmente dell’iniziativa, ha sottolineato che il bilancio approvato per la realizzazione del censimento è pari a 116.000 euro, che vanno ad aggiungersi ai 302.000 euro stanziati per il Parque Rural de Anaga, dove verranno eseguite analoghe indagini per il controllo delle specie aliene sul territorio e per la manutenzione di infrastrutture a uso pubblico come sentieri e aree picnic, costantemente ripuliti da specie vegetali invasive.
Nel caso specifico del muflone, introdotto nell’isola negli anni 70, la normativa prevede l’obbligo alla eliminazione della specie nelle aree interessate, operazione fino a ora non perseguita ma solo svolta nella sua fase preliminare di semplice e sporadico controllo.
Il censimento fornirà quindi dati piuttosto esatti circa il numero di specie presenti, affinché si possano prendere gli opportuni provvedimenti e salvaguardare l’habitat naturale di zone come il Teide e Anaga.
La presenza dei mufloni in particolare, oltre a minacciare la flora autoctona, rappresenta un serio pericolo per coloro che si avventurano in trekking in zone strutturalmente instabili, dove gli ungulati possono provocare eventuali crolli di massi e ciottoli sui viandanti.
(NdR: speriamo almeno facciano queste “eliminazioni” con coscienza, ma non si potrebbe catturarli e portarli in un’altra isola? Non ci sono notizie di sovraffollamento di queste bestioline in altre isole)
dalla Redazione