Era il 21 febbraio del 1959, quando Sir Winston Churchill arrivò a Tenerife a bordo della nave di Aristotele Onassis, in compagnia della moglie, Lady Clementine, e della signora Athina Onassis.
Insieme agli autorevoli personaggi, solo l’equipaggio del Christina, un segretario e un sergente di Scotland Yard come scorta.
E quando Churchill visitò Puerto de la Cruz, si trovò di fronte ad una cittadina che aveva già cominciato a trasformarsi in una destinazione turistica, con la costruzione di grandi alberghi, l’arrivo dei primi visitatori provenienti dalla Svezia e le prime colonie stabili di britannici e tedeschi.
Fedele alle immagini più famose che lo ritraggono, Churchill, che alloggiava con tutto il suo entourage al Lido San Telmo, non si separò mai dal suo celebre cappotto e la leggenda vuole che Onassis, al momento di lasciare l’hotel, lasciò 1.000 pesetas di mancia al cameriere che lo aveva servito, una considerevole cifra equivalente allora a tre volte uno stipendio medio.
Il vecchio muro del fortino di San Telmo venne modificato affinché potessero trovare spazio due vetture del Cabildo, una della polizia armata e una su cui viaggiava la stampa e i fotografi.
Churchill era perennemente assediato dai giornalisti a caccia di un’intervista, ma riuscì sempre a sfuggirvi a dispetto della sua veneranda età: all’epoca in cui soggiornò a Puerto aveva infatti già 84 anni, esattamente sei anni prima di morire.
Ma vi fu un giornalista cittadino, Domingo de Laguna, che fu talmente audace da offrire il braccio ad un claudicante Churchill per scendere le scale dal Lido di San Telmo; Domingo non parlava una parola d’inglese, e qualcuno dice nemmeno di spagnolo, ma passeggiarono amabilmente nella zona circostante, e cosa si dissero rimane a tutt’oggi un curioso mistero.
Il fotografo Baeza fu altrettanto fortunato, riuscendo a immortalare Sir Winston nel momento in cui lasciò Puerto e ancora oggi quella foto, che fece il giro del mondo, rimane come un prezioso ricordo di quella celebre visita.
I Churchill e gli Onassis non si fermarono solo a Puerto ma dalla città, a bordo di una piccola jeep che avevano portato sul Christina, cercarono di raggiungere Santa Cruz de Tenerife; il freddo del periodo costrinse a una immediata ritirata e fu così che il Cabildo offrì la propria auto privata per rendere la visita alla città confortevole.
Si narra che in seguito Churchill transitò diverse volte sull’Arcipelago, rimanendo spesso a bordo delle imbarcazioni con cui arrivava, probabilmente per godere nell’anonimato gli splendidi paesaggi delle isole.
Anita Caiselli
