“…Con l’aumento della confidenza tra me ed il Morucci, venni a conoscere dei particolari impressionanti della sua vita. Per esempio, che egli era un tempo un agente immobiliare affermato a Roma e la sua attività gli procurava lauti guadagni. Ma vista la possibilità di una realizzazione personale per lui più importante, ovvero coronare il suo sogno d’amore con una bionda “da urlo” (una persona bella anche nell’anima, altrimenti non avrebbe mai potuto incantare il Morucci), Alessio annientò se stesso professionalmente e venne a vivere a Tenerife, dove risiedeva l’incantevole lady del suo cuore. Approdato al Puerto, per campare si ingegnò a preparare dolci ed a recapitarli a domicilio, ed anche in questa attività ebbe successo. Dopo qualche mese, si consociò con altri uomini di buona volontà, assieme ai quali tentò l’impresa della vendita di appartamenti. Bastò poco ad un tipo in gamba come lui, per imparare le nuove regole del gioco (a Tenerife la vendita di case deve modularsi diversamente che non nella capitale d’Italia, deve tener conto di una cultura diversa e di condizioni di mercato che non sono le stesse) e sentirsi in grado di decollare in proprio, con tutti i rischi del caso.
Fra i motivi di stabilità e di sereno compiacimento della mia nuova vita, avevo fatto cenno a ”le mie passeggiate con panorami diversi e belli”. A questo riguardo, merita una citazione particolare quel punto incantevole del Puerto che si chiama “Punta del vViento”. Questa terrazza, prospiciente su di un oceano che esprime enorme energia ed incute ammirata soggezione, è una delle principali risorse paesaggistiche del Puerto, se non la prima in assoluto. E’ una cosa talmente bella, che una mia descrizione sarebbe inadeguata e la deturperebbe: chi non l’ha mai vista, dovrebbe venire a Puerto de la Cruz anche solo per fare questa esperienza, e potrà essere pure rallegrato dai validissimi artisti di strada che spesso in quel luogo si esibiscono gratuitamente. La “Punta del Viento” è per me il vertice di un triangolo magico che ha alla base la pizzeria Amanusa da un lato, ed un’agenzia della banca Sabadell dall’altro canto. Su Amanusa molto ho già detto, ma non mi sono soffermato sulla nuova gestione. Gli antichi conduttori miei amici, per vicende esistenziali non liete si sono ritirati da questa attività, cedendola ai miei nuovi amici Gaetano e Nuccia. Questi, con olio di gomito, enorme spirito di sacrificio e tanta bravura, stanno risollevando un locale che pareva ormai in declino irreversibile, per problemi estranei alla bontà delle pizze. Onore a loro, che ci stanno restituendo una risorsa preziosa.
L’agenzia della Sabadell è “la mia banca”. Non la decanterò per non rischiare di essere denunciato dalla concorrenza, ma nulla mi impedisce di raccontare che tutto il personale è con me squisito, e le due belle Signore, la direttrice e l’impiegata della cassa, hanno uno spessore umano oltre alla professionalità tecnica, ed è per me gradevole aver bisogno di loro. Non avendo più Claudia al mio fianco, ed essendomi avventurato da solo in un mondo nuovo, certe risorse di dialogo come quelle che vi descrivo, sono per me fondamentali per prevenire un senso di solitudine.
Che dire ancora? In una precedente puntata avevo accennato all’antico borgo dei pescatori, come motivo di fascino particolare. Ma non avevo detto tutto a questo riguardo, perché un’attrattiva straordinaria del Puerto sono i “murales” che decorano esternamente gli edifici del pittoresco quartiere LA RANILLA. Vi risparmio note di erudizione, perché altrimenti barerei: quel poco che so di queste opere di “Street Art” lo devo infatti ad un bellissimo articolo di questo giornale, che uscì nel 2016, quando non leggevo ancora “Leggo Tenerife”; l’ho potuto reperire da poco grazie alla mia editrice Bina Bianchini.
Vi porgo l’indirizzo informatico per poter recuperare questo articolo, semplice ma meraviglioso: https://www.leggotenerife.com/14127/puerto-de-la-cruz-con-stile-street-art/ . A me da sempre piace la STREET ART, ed i magnifici murales del Puerto mi ricordano quelli dell’orgoglioso paese di Orgosolo, in Sardegna; su uno di questi campeggia una scritta, da una citazione di Bertolt Brecht: “FELICE IL POPOLO CHE NON HA BISOGNO DI EROI”. Se mi lasciate sognare per un momento, un giorno il Puerto risponderà ad Orgosolo: “SE UN POPOLO NON HA BISOGNO DI EROI, E’ PERCHE’ HA DEI BRAVI OMARELLI”…
(Non è prevista la continuazione; dedico un ringraziamento affettuoso a quanti mi hanno seguito con simpatia in questi 14 mesi.)”
Davide Selis