In virtù di un accordo raggiunto tra Gobierno di Spagna, datori di lavoro e patronati CCOO e UGT, per il 2018 sarà previsto un aumento del salario minimo del 4%, una manovra che riguarderà i circa 176.800 lavoratori dell’Arcipelago che ricevono stipendi più bassi e che rappresentano il 28% del totale delle persone impiegate sulle isole.
Il salario minimo, secondo quando comunicato dal portavoce del CCOO, sarà sui 735,90 euro mensili per 14 mensilità, con aumenti progressivi che lo porteranno, nel 2020, a 850 euro.
La CCOO ricorda che di tutta la Spagna, l’Arcipelago delle Canarie è una delle comunità con il più alto numero di salari minimi, cui si aggiunge la precarietà attuale del mercato del lavoro, una alta stagionalità di impiego per effetto del turismo e un elevato tasso di disoccupazione.
Per le Isole Canarie sarebbe essenziale recuperare il potere d’acquisto del salario perso negli anni della crisi, soprattutto in riferimento a quelli più bassi, al fine di equipararlo al livello di ricchezza del paese.
Ma, sottolineano i sindacati, per fare questo è essenziale rafforzare e orientare correttamente la contrattazione collettiva che, a sua volta, promuove una ripresa dei salari e il conseguimento di un aumento del potere d’acquisto in grado di rendere possibile la distribuzione della ricchezza.
Carlo Zappata