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    Casa de los Augustinos e Torreón de Ventoso, due inestimabili tesori architettonici di Puerto de la Cruz

    Foto da da loquelaspiedrascuentan.blogspot.it

    È da tempo che Puerto de la Cruz desidera entrare in possesso di due veri e propri tesori architettonici presenti nella cittadina, la Casa de los Augustinos e il Torreón de Ventoso, e ora il desiderio sta per diventare realtà grazie all’intervento del Cabildo di Tenerife.

    Infatti il Presidente Carlos Alonso ha annunciato che il complesso storico diventerà la sede del Museo Contemporáneo Eduardo Westerdahl.

    Il Torreón de Ventoso era una torre che controllava l’ingresso e l’uscita delle navi da carico dal molo di Puerto e per diverso tempo è stato oggetto di interesse di varie aziende e realtà pubbliche che, per motivi diversi, non ne hanno acquisito la proprietà.

    L’emblematico edificio risale invece al XVIII secolo ed era l’originario municipio, diventato poi per mezzo secolo sede dell’ordine religioso de los Augustinos, dei quali porta il nome, fino alla chiusura dello stesso tra il 1995 e il 1996.

    La maggior parte del complesso storico appartiene al Vescovado di Tenerife mentre in parte minore è di proprietà di soggetti privati; l’interesse da parte delle autorità amministrative è passato attraverso i numerosi sindaci che si sono susseguiti nel corso del tempo, tra i quali, nel 2003, coloro che avevano pensato di renderlo sede della biblioteca comunale.

    Sarà il Cabildo di Tenerife ad acquistarne finalmente la proprietà ed a detenerne la gestione, con l’obiettivo di realizzare al suo interno la sede del Museo di Arte Contemporanea Eduardo Westerdahl, MACEW, che fino a giugno del 2017 è stato ospitato nella Casa de la Aduana, di proprietà insulare.

    La Casa de los Augustinos e il Torreón de Ventoso rappresentano uno dei tanti beni che costituiscono il patrimonio pubblico di Puerto e l’idea di trasferirvi il museo è una notizia che ha suscitato approvazione da parte di tutti i cittadini e le autorità; basti considerare che lo stesso Westerdahl, realizzatore dell’omonimo museo nel 1953, ha da sempre combattuto per ottenere uno spazio degno di nota a favore dell’arte.


    Dopo l’inaugurazione del museo nel marzo del 1953, l’artista trascorse anni nel tentativo di trovare una sede opportuna che rappresentasse il degno ricongiungimento di tutte le opere d’arte contemporanea in suo possesso, una sessantina in totale che, dopo la sua morte nel 1965, vennero accantonate in parte in magazzini, con gli ovvi rischi di deterioramento o di perdita.

    Il nuovo museo sarà il primo in Spagna sull’arte contemporanea e ospiterà al suo interno l’importante patrimonio artistico costituito da opere di Oscar Dominguez, Manolo Millares, Pedro González, Lola Massieu e César Manrique, oltre a quelle di autori internazionali come Wolfgang Paalen, Angel Ferrant, Luc Peire e Eduardo Úrculo.

    Il MACEW, come sottolinea l’assessore al Patrimonio Portuense Sandra Rodríguez, merita uno spazio di questo spessore architettonico e storico che contribuirà non solo ad aumentare i fondi ma anche lo stesso spazio espositivo che, precisa il sindaco, necessiterà di alcuni interventi di restauro.

    La Rodríguez ha dichiarato che nell’ambito delle strategie culturali di Puerto, l’acquisizione di nuovi spazi è fondamentale e che il MACEW è uno dei dieci musei d’arte più visitati dell’Arcipelago.

    Attualmente il museo genera un indotto che copre solo il 50% delle spese fisse, coperte per l’altro 50% dall’IEHC, l’associazione amici del museo, costituita più di dieci anni fa, e da puntuali donazioni da parte di entità finanziarie e private, alcune non di Tenerife.

    Beatrice V. Dini

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