Questo mese l’arca del mistero percorrerà un periplo intorno al mondo cercando connessioni con alcuni eventi paranormali che si sono ripetuti dalla conquista spagnola delle isole fino ad epoche molto più recenti.
Dovuto alla letteratura, al cinema e alle serie tv, tutti i lettori conoscono il termine vampiro e molti lo assoceranno ad un essere di bell’aspetto, bianco per le dosi spropositate di crema solare e con un aspetto vagamente androgeno.
In realtà il termine Vampiro ha un’origine etimologica un poco incerta ma che alla fine proviene dal serbo Vampir che significa cadavere.
A differenza delle credenze moderne, il termine vampiro viene utilizzato per indicare un gruppo eterogeneo di esseri diversi, con il denominatore comune di essere non morti, cadaveri che tornano a camminare sulla terra ed avidi di linfa vitale, comunemente associata al sangue.
Tra questi esseri vi sono due grandi divisioni che si denominano Stregoi e Moroi, in questo articolo ci concentreremo sul secondo gruppo.
Il cattolicesimo si è diffuso per il mondo grazie alla preziosa opera dei missionari che devoti alle proprie credenze avevano il compito di convertire i popoli barbari, distruggendo o inglobando le culture e credenze già presenti nei vari territori fino a riuscire a convincere le genti a convertirsi.
Le popolazioni rurali legate ai culti pagani normalmente praticavano rituali che incitavano alla promiscuità e fomentavano il libertinaggio allo scopo di migliorare il patrimonio genetico.
Queste abitudini venivano ostacolate con forza dalla chiesa e per questo arrivò a consentire i rapporti sessuali solo a scopo riproduttivo e dentro il sacro vincolo del matrimonio.
Queste proibizioni con il passare del tempo arrivarono ad essere così forti da penetrare nelle menti delle persone al punto di creare un vuoto e considerare paria sociali le donne che partorivano fuori dal matrimonio.
Per evitare l’ostracismo ed il disonore familiare molte giovani donne gravide residenti in piccoli paesi contadini si vedevano obbligate ad allontanarsi dai paesi cercando luoghi appartati dove portare alla luce la progenie e subito dopo uccidere la prova della colpa e seppellire il corpo.
Secondo i racconti e leggende di tutto il mondo le anime di queste piccole creature non battezzate rimanevano intrappolate tra i due mondi e dopo un periodo di circa 7 anni si separavano dal corpo e iniziavano a vagare per le zone di sepoltura molestando tutti i vivi che si trovavano a passare mentre cercavano le proprie madri.
Queste anime vendicative nei paesi dell’est venivano chiamate appunto Moroi e tra i vari poteri soprannaturali di cui dispongono vi sono la capacità di assumere aspetto animale, far piovere pietre e dopo aver trovato le proprie madri seguirle fino alla casa e durante la notte appoggiarsi sul petto delle donne fino a soffocarle nel sonno.
L’unico sistema per fermare queste anime sembra fosse celebrare il rito del battesimo nel luogo di sepoltura dei piccoli corpi, con la partecipazione e il sincero pentimento delle madri.
Anche nelle isole Canarie sono presenti racconti di piccole anime erranti. Queste storie sono molto diffuse nei piccoli paesi nel periodo antecedente al boom turistico e agli anni quando gli spagnoli avevano provveduto a convertire le popolazioni locali con la forza.
Alcune anziane del nord di Tenerife ricordano che durante la loro infanzia vi erano donne nel paese che si erano viste obbligate a ricorrere a queste pratiche e che seppellivano i corpi lungo i barrancos che risalivano il Teide.
Come già accennato in precedenti articoli la pioggia di pietre così come i rumori di bambini che corrono o ridono in zone isolate durante la notte sono eventi relativamente frequenti come ad esempio a Tegueste in prossimità della “Casa del panico”, a Güimar come accennato il mese scorso ed in altre zone vicino ai comuni de la Orotava, Santa Ursula e Icod de los Vinos.
Loris Scroffernecher