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    UN EROE A PUERTO DE LA CRUZ, seconda parte:

    Foto di Cristiano Collina

    … Nei giorni successivi ci vedemmo spesso, perché avevo spiegazioni da dargli circa i negozi ed i punti di ristoro convenienti, l’apertura di un contratto telefonico e di un conto in banca…

    Ma non fu un rapporto di assistenza a senso unico, poiché lui possiede una dote preziosa che a me manca: una manualità stupenda. Io sono limitato nella manualità, per determinati traumi che colpirono le mie mani quand’ero piccolo, e mi serve aiuto: pure per piantare un chiodo in una parete o imbiancare la casa ho sempre assoldato dei “ciappinari”. Ma mai nessuno che fosse capace come William Boe.

    Pur essendo venuto a Tenerife con una scarsa attrezzatura, non ha bisogno nemmeno di quella per effettuare riparazioni, perché possiede mani mostruose. Come tocca gli oggetti rotti li accomoda, quasi avesse un potere taumaturgico sulle cose. E’ impossibile capire come faccia a “risanare” ciò che è guasto: come i prestidigitatori, mentre muove le mani ti nasconde i movimenti vincenti e risolutivi; a te sembra che abbia semplicemente accarezzato un oggetto, ma te lo restituisce riparato. Pare possedere doti paranormali, e sprigionarle a comando (cosa che non accade mai, nemmeno al cospetto dei bendisposti verso questa ipotetica dimensione). Vien da ipotizzare che ripari gli oggetti con la forza del pensiero, mentre le mani svolgerebbero un rituale magico. Una volta il Boe si è superato: io ero reduce da una tempesta di vento, quasi una tromba d’aria sotto la pioggia, che mi aveva sorpreso mentre risalivo la strada a tornanti che conduce al parco Taoro e quindi a casa mia. L’uragano Emma, che nel centro del Puerto piegava alberi, aveva investito l’omarello, il cui ombrello si era del tutto capovolto con le asticelle curvate all’indietro e quasi rotte.  Il Boe, interpellato, fece una smorfia; e poi: “credo non ci sia niente da fare, ma fammi vedere con più luce”. Va alla finestra e un attimo dopo ritorna con il “paraguas” riparato. Quando conoscerò il drammatico passato di questa persona, sarò più vicino a capirne le capacità: perse i genitori da piccolo e crebbe in quattro orfanotrofi. E’ plausibile che la sua intelligenza e l’istinto di sopravvivenza, l’abbiano indotto ad apprendere al meglio le nozioni ed abilità, messe in gioco dagli insegnamenti di mestieri che le strutture pubbliche di affidamento offrivano ai loro ospiti. Da grande, l’arruolamento volontario in marina, nelle scomode navi militari di un tempo, aggiunse dell’altro; la carriera militare con i corsi volontari per la sopravvivenza in condizioni estreme, lo resero ancor più efficiente. Ma tutto questo non basta per fare di un uomo un marziano… (Continua)

    Davide Selis

    PRIMA PARTE : Un eroe a Puerto de La Cruz

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