Arona: il terzo comune più grande e cosmopolita di Tenerife dove convivono fino a 123 nazionalità diverse provenienti dai cinque continenti, Arona sta arrivando ai 100.000 abitanti residenti.
Il comune di Arona, nel sud di Tenerife, rappresenta uno degli esempi più evidenti di ciò che è terra di opportunità per chi un giorno ha deciso, per qualsiasi motivo, di lasciare i propri paesi d’origine alla ricerca di un nuovo progetto umano e professionale.
Nei suoi poco più di 80 chilometri quadrati convivono non meno di 123 nazionalità, un cosmopolitismo che comprende immigrati dai cinque continenti e fino a dieci apolidi (cittadini senza nazionalità), dati del Registro Generale e Statistico del Comune di Arona al 28 febbraio 2018.
I cittadini italiani regolarmente iscritti presso il Comune sono circa 10.000.
I britannici (7.529), i tedeschi (2.340), i belgi (2.036), i rumeni (1.678) e i francesi (1.148) sono tra i gruppi più presenti dell’Unione Europea, mentre i marocchini rappresentano il maggior numero di immigrati africani, con 1.626 persone.
Tra le curiosità ricordiamo la residenza di 194 pakistani, 5 australiani, 4 siriani, 3 vietnamiti e 2 giapponesi. Il registro comunale è completato anche da nazionalità con un solo abitante, come Afghanistan, Burundi, Cipro, El Salvador, Kirghizistan, Liberia, Liechtenstein, Madagascar, Mongolia, Repubblica di Corea, San Marino, Uzbekistan e Zambia.
Il nucleo del comune di Arona in cui risiede il maggior numero di stranieri è Los Cristianos (10.541), seguito da Costa del Silencio (5.915) – in entrambe le località superano di gran lunga i cittadini – Playa de Las Américas (4.098), El Fraile (3.967), El Palm-Mar (2.338), Oasis del Sur (1.881), Las Galletas (1.874), Chafoya (1.784), Cho (1.703), Cabo Blanco (1.548), Las Rosas (1.447), Valle di San Lorenzo (1.441), Guaza (1.035), La Camella (775), Guargacho (589), Buzanada (441) e Arona casco (296).
La grande diversità della popolazione di Arona, che colloca il comune del sud dell’isola tra i più multiculturali del paese, viene interpretata dal Comune come un segno di prosperità economica ma, soprattutto, viene valorizzata come un esempio di integrazione e convivenza in un mondo che chiede più ponti e meno confini.
Un gran lavoro da parte delle forze dell’ordine per controllare tutta questa gente residente che va a sommarsi a qualche milione di turisti che durante l’anno sceglie di passare le proprie vacanze in questa parte dell’Isola.
dalla Redazione