La Convenzione europea sulla protezione degli animali da compagnia proibisce alcune operazioni comunemente svolte quali il taglio di orecchie e coda, la recisione delle corde vocali, la rimozione di unghie e denti, tutte procedure dal mero scopo estetico.
Dal primo di febbraio di questo anno, dopo l’entrata in vigore della convenzione europea, la Spagna non solo vieta tutte le operazioni di cui sopra, ma proibisce anche di regalare animali domestici come premio.
Il testo europeo stabilisce il divieto di interventi chirurgici per modificare l’aspetto naturale di cani e gatti, al di là dell’aspetto curativo che può essere giustificato solo da veterinari professionisti che ritengono l’intervento di fondamentale beneficio per l’animale.
La normativa stabilisce inoltre che qualsiasi intervento che preveda la possibilità per gli animali di provare dolore, deve essere svolto in anestesia somministrata da un veterinario e che altri interventi che non richiedono la sedazione, debbano comunque essere realizzati da personale competente in conformità con la legislazione nazionale.
Riguardo all’abbattimento degli animali, la convenzione stabilisce che questa debba essere praticata solo da un veterinario o da persona competente ma solo per porre fine alla sofferenza dell’animale.
In tal caso l’abbattimento deve essere svolto con la minor sofferenza fisica e psicologica possibile e con l’applicazione di una anestesia generale profonda, seguita da procedura che ne determini la morte.
Allo stesso modo la convenzione proibisce come metodo di abbattimento l’annegamento o il soffocamento, così come l’uso di veleni o droghe e l’elettrocuzione, a meno che non sia preceduta da perdita immediata di conoscenza.
Riguardo invece ai limiti del possesso di animali domestici e alle forme di riduzione del fenomeno del randagismo, la convenzione incoraggia la sterilizzazione e invita tutti coloro che trovano cani o gatti randagi ad informare immediatamente le autorità.
La Spagna in questa ottica si impegna a promuovere programmi di informazione e di sensibilizzazione circa il possesso, l’allevamento, la formazione, il commercio e la custodia degli animali domestici; la formazione in particolare deve essere fatta da personale con conoscenze adeguate e deve stabilire misure per scoraggiare il dono di animali da compagnia a minori di 16 anni senza il consenso esplicito dei genitori e di evitare il dono degli stessi come ricompensa o premio.
L’accordo regola anche vari aspetti quali la manutenzione, l’affidamento, il benessere e l’allevamento per scopi commerciali, così come l’utilizzo degli animali per pubblicità, spettacoli, mostre o concorsi.
In poche parole l’obiettivo della manovra è quello di garantire che nessuno possa affliggere inutilmente dolore, sofferenza e angoscia a un animale, così come nessuno abbia il diritto di abbandonarlo.
La convenzione stabilisce inoltre le responsabilità dei detentori degli animali in termini di salute, benessere, alloggio, cura o attenzione, oltre all’obbligo di mettere in atto tutte le misure ragionevoli per evitare che l’animale fugga.
La protezione degli animali è uno degli obiettivi primari del MAPAMA, non solo di quelli da allevamento e produzione ma anche di quelli da compagnia e da laboratorio.
L’Associazione nazionale per la difesa degli animali ANDA ha accolto con soddisfazione questa normativa, dopo 10 anni di lunga attesa.
La Spagna infatti ha finalmente ratificato l’accordo che segnerà l’inizio dell’applicazione dei minimi criteri uniformi in tutto il paese per proteggere gli animali; analogamente ogni comunità autonoma dovrà provvedere a verificare la propria legislazione per accertarsi che soddisfi questi parametri e, nel caso, per adattarla ove necessario.
Le legislazioni regionali sono infatti molto diverse tra loro e una uniformità in tal senso era ormai più che necessaria.
Marco Bortolan