Solo trascorrendo un po’ di tempo sull’Arcipelago con un’autovettura si è in grado di provare con mano quanto la benzina alle Canarie, a dispetto di quello che si legge sui vari forum e social, sia la più cara in assoluto di tutta la Spagna e dell’Europa.
Ma senza scomodarsi a fare un pieno, è sufficiente controllare i dati forniti dalla Camera di Commercio di Gran Canaria dove si può notare che i prezzi del carburante su tutte le isole, una volta tolte le tasse, sono i più alti di tutta l’area Euro, Bulgaria inclusa, nota per essere il paese dai prezzi della benzina tra i più elevati.
In buona sostanza i prezzi al lordo delle tasse che vengono offerti agli automobilisti, sono nelle mani della concorrenza dal 2015 e il PSOE ha già fatto ufficiale richiesta di indagine riguardo eventuali irregolarità in merito.
Nel 2013, ad esempio, la differenza di prezzo della benzina delle Canarie con il resto della Spagna era di un 12,58% in più per le isole, mentre quella del prezzo del gasolio l’8,34% in più.
Un anno dopo, le percentuali sono salite fino al 29,94% e il 19,71% rispettivamente, e, rispetto a tutta la zona Euro, del 26,12% e del 18,48% in più.
Il portavoce di Industria e Consumo del Gruppo Parlamentare Socialista Gustavo Matos, esperto in compliance o conformità alle normative delle imprese attraverso politiche e protocolli regolari, accusa il Gobierno delle isole di aver distolto l’attenzione dal monitorare se all’interno dell’Arcipelago vengano effettuate pratiche anticoncorrenziali a difesa dei consumatori in tema di carburanti.
A suo dire, ci sarebbero diverse lamentele da parte di utenti, consumatori e organizzazioni di categoria su presunte pratiche contrarie alle regole di buona concorrenza, che si verificano in alcune stazioni di servizio.
Necessario quindi un intervento da parte del Gobierno affinché persegua coloro che hanno violato le normative e provveda ad un controllo accurato della situazione complessiva.
Alberto Moroni
(NdR si parla OVVIAMENTE del prezzo al NETTO delle tasse)
