Il 2017 è stato un anno intenso per gli animalisti di Tenerife, impegnati in prima linea a combattere contro maltrattamenti e combattimenti tra cani, quest’ultimo un fenomeno molto più diffuso di quanto si possa pensare e appartenente ad una realtà sottaciuta e dagli aspetti drammatici.
L’anno si è aperto infatti con la scoperta di una casa, nel tranquillo e appartato quartiere di La Medida, nella parte superiore della zona di Agache, dove si stava tenendo un combattimento tra cani; il 18 febbraio nella villetta indipendente di Amador Díaz, occupata dai suoi affittuari, si stava svolgendo apparentemente una festa privata di compleanno ma all’arrivo di decine di auto della polizia e di un elicottero, agli agenti del Corpo di Polizia Nazionale che vi hanno fatto irruzione si è presentato il classico quadrilatero da combattimento dove, al suo interno, un paio di cani giacevano feriti in modo grave.
Alle perquisizioni di luoghi e persone presenti, si è accompagnato il lavoro dei veterinari, chiamati sul posto per prestare le prime cure ad una dozzina di cani, dei quali tre in condizioni critiche; il resto degli animali trovati chiusi in gabbie è stato opportunamente trasferito in un rifugio nel sud dell’isola mentre per un cane, avvolto in un sacco dell’immondizia abbandonato nel vicino parcheggio, non vi è stato nulla da fare.
In concomitanza con questa appariscente operazione nella villa di La Medida, vi è stata un’incursione in una finca di Arona dove erano rinchiusi quasi 200 cani, così come nella casa di un allevatore a El Ortigal e di una veterinaria a La Orotava.
Dopo due notti passate in cella a Güímar, una dozzina di arrestati hanno dovuto rilasciare dichiarazioni al giudice e al procuratore provinciale e nove di essi sono stati quindi trasferiti nel carcere di Tenerife mentre per gli altri sono scattate multe dai 3.000 ai 24.000 euro.
Ma la vera sorpresa riguarda l’identità di alcuni degli arrestati, tutti di Tenerife: un ufficiale di polizia locale di Adeje, che aveva un allevamento a Valle San Lorenzo in Arona, un addestratore di El Ortogal e un padre e un figlio membri dell’organizzazione di combattimenti nelle Canarie nonché della rete nazionale, residenti in Añaza.
I cani recuperati sono stati distribuiti a diverse associazioni di animalisti di Tenerife, sotto custodia, rappresentando una delle prove principali del provvedimento giudiziario aperto dalla Corte di Torrejón de Ardoz, luogo dove risiede uno degli arrestati che è accusato non solo di abusi su animali, ma anche di traffico di droga, possesso illegale di armi e gioco d’azzardo.
Secondo la polizia, gli individui che hanno organizzato la serata nella villa di La Medida, avrebbero adottato importanti misure di sicurezza per non essere scoperti; gli stessi membri dell’organizzazione avevano ruoli ben definiti, un passato da residenti regolari e un profilo al di sopra di ogni sospetto, come il funzionario di polizia.
L’agente arrestato era proprio colui che organizzava gli incontri non solo a Tenerife, ma anche a Madrid e a Fuentesalz ma, stando alle fonti delle forze dell’ordine, era noto nell’ambiente per aver partecipato con diversi cani di sua proprietà a combattimenti negli Emirati Arabi, in Thailandia e Messico.
Il proficuo giro di scommesse era in grado di far realizzare all’allevatore, in caso di vincita di un proprio animale, tra i 15.000 e i 60.000 euro.
E di fronte a questo che è solo uno dei tanti episodi di maltrattamento animali, nessuno tra i membri del Collegio dei Veterinari o delle associazioni degli animalisti avrebbe concretamente fatto qualcosa; solo il gruppo Podemos del Cabildo di Tenerife ha formalizzato una petizione come accusa popolare nel procedimento preliminare che indaga, tra le altre cose, sulla rete dei combattimenti tra cani di Güímar.
La consigliera insulare Milla Hormiga afferma che, nonostante le difficoltà riscontrate, il Tribunale Provinciale di Madrid ha accolto la petizione, depositando 10.000 euro in deposito alla Corte di Torrejon de Ardoz che istruirà la causa.
Podemos, afferma la Hormiga, ha un grande interesse nel fornire tutta la collaborazione necessaria per portare a galla il fenomeno del combattimento tra cani, proprio alla vigilia dell’elaborazione di una nuova legge sulla protezione e il possesso degli animali da compagnia.
La normativa, che sostituirà quella attuale 8/1991, tra le altre cose vieterà anche il folkloristico combattimento tra galli.
Gli animalisti, dal canto loro, hanno denunciato apertamente l’atteggiamento passivo del sindaco, cosa che ha scatenato le proteste di tutti i gruppi sostenitori dei diritti degli animali ed una piccata risposta da parte della stessa Luisa Castro; il sindaco Castro infatti avrebbe affermato di avere da sempre sostenuto la lotta contro i maltrattamenti degli animali, partecipando attivamente a manifestazioni e incontri.
Magda Altman