IL COMMENTACCIO di Ennio Crevacuore per ANIC
Bastaaaaa! Me ne vado alle Canarie…
L’Italia dai mille scandali. Di un ex presidente ridotto a fare la badante. Del tiriamo a campare (male). Del “Tengo famiglia”, delle latterie che falliscono e delle lotterie sempre in piedi. Nazione che zoppica, tossisce e sbava. Appendice infiammata d’Europa, dalle pensioni stratosferiche, dei poveracci che si suicidano. L’Italia del “Lei ancora non mi conosce”: Terra di furbastri, di astuti, neghittosi e scansafatiche. Patria patrigna di mafia, di palazzi costruiti sulla sabbia di mare, di giocatori di calcio milionari e di vallette che sposano i loro conti correnti. L’Italietta del mare inquinato, dei musei chiusi, dei lavori in corso quando arrivano i turisti, delle fabbriche che producono carne di cavalli malati. Italia dei fuochi, delle sterpaglie che ricoprono ospedali mai operativi e di ospedali operativi che chiudono per consentirne l’apertura di altri meno efficienti.
L’Italy dei fasulli, dei finti, dei mascherati. L’Italia dei concorsi truccati, degli esami agevolati, del Ponte sullo Stretto (!), dei compromessi, della droga, del doping, delle tangenti, delle prevaricazioni, dei suicidati, del 22% dell’Iva. L’Italia dei moralisti pederasti; la nazione del fisco e dei fiaschi col turismo fiacco. Della burocrazia, dei computer che non funzionano. Mai. Ma solo in banca e solo per quei clienti in rosso porpora. Per altre porpore la soluzione c’è sempre. E ancora e ancora, se avete voglia di seguirmi: Italia dei fuori stanza e delle Poste col ”Seguimi”, che non ti segue perché sarebbe stalking dichiarato. Che dire delle inverosimili accise, del “Fumo che uccide”, eppoi lo Stato ti vende la morte a rate di pacchetti da venti? L’Italia del Gratta e vinci. Ma più del gratta… L’Italia dei Mari e Monti, dei disoccupati, l’Italia di Equitalia! Espressione geografica ambigua, fradicia, terrorizzante. Nazione della retorica, del fiscalismo, dei filosofi falsi e dei naviganti che naufragano a cento metri da riva. Italia dei crediti e dei debiti: della spietatezza!
Nazione di ruffiani, lacché e servi, sviolinatori e cortigiani un tanto all’ora. Gente che ha rimosso un Montanelli dal Suo giornale e che si vanta ancor oggi d’averlo fatto. Gente povera a tal punto da non avere neppure una tetta sulla testa e che quando sogna lo fa in bianco e nero. Nazione d’Europa ricca di privilegi, abusi e volgarità.
Patria dove non si sanno le parole dell’Inno Nazionale e chi le sa e lo canta è preso per fascista! L’Italia della Polizia e dei Carabinieri cui è consentito di tirare fuori la pistola solo dopo morti… Nazione dove vigono le scorte, le lanterne blu, le sirene abusive. Penisola con inquilini pettegoli, bramosi di trivialità televisive e sciocchezze; di tette al vento e culi e scorreggioni, dove pure l’imperatore Vespasiano si turerebbe il naso. “Pecunia non olet”, affermava. E invece, a distanza di duemila anni, puzza, eccome se puzza!
Perché questo è il Paese dei feudatari politici che distribuiscono favori, indulgenze plenarie ai propri clienti. E’ terra di nepotismo, degli intenti dilatori, della malagrazia, delle maledette banche; l’Italia del festival delle parolacce, degli stupri, dei morti ammazzati, dei corrotti, dei mutui inestinguibili, dei sequestri e dei pignoramenti: E’ la nazione dell’”Attenda in linea per non perdere la priorità acquisita” eppoi cade la linea (ma solo dopo mezz’ora). Maglia, corpo, tacco e stivale di finti e sedicenti, di abusivi e feticci del tutto estranei alla nostra identità culturale. E’ terra gaudente di “ninfette” che si prostituiscono e di genitori che non ne sapevano niente. L’Italia dei romeni, dei peruviani, dei cinesi, degli albanesi, dei libici… E di qualche raro italiano.
Un paese in cui solo Alice nel paese delle meraviglie ci si troverebbe a proprio agio. Poi ci si chiede perché, sullo sfondo, vediamo carovane d’Italiani diretti alle Canarie: anche a remi, anche a nuoto. O camminando sull’acqua.