La AEAT, Agencia Tributaria, a partire dal 2018 rafforzerà il controllo sui nuovi profili emergenti nel panorama fiscale, come le vendite on line, i pagamenti con criptovalute come i bitcoin e le attività svolte da freelance, secondo il Plan de Control Tributario 2018 pubblicato recentemente nel Boletín Oficial del Estado.
Nello specifico l’Agenzia Tributaria ha affermato che l’uso da parte del crimine organizzato di internet o del cosiddetto deep web, per il traffico o il commercio di beni illeciti, nonché l’utilizzo di criptovalute come mezzo di pagamento degli stessi, rappresenta una delle sfide più impegnative del momento.
Per fronteggiare quella che viene definita una minaccia, l’Agenzia delle Entrate spagnola indica che verranno rafforzati i controlli grazie a nuove tecnologie di raccolta e analisi delle informazioni presenti in tutta la rete, più o meno profonda, e verrà altresì studiata l’incidenza fiscale delle criptovalute nel sistema economico generale.
Analogamente saranno monitorati i servizi prestati da professionisti appartenenti alla gig economy, e quindi i rapporti di lavoro che vengono identificati come a breve termine e dove sono coinvolti i professionisti freelance, coloro cioè svincolati da qualsiasi contrattualistica occupazionale.
A questo riguardo l’agenzia intende effettuare dei controlli al fine di evitare pratiche discriminatorie nei confronti di forme di lavoro stabili e nelle quali il lavoratore gode della dovuta tutela.
Particolare servizio di monitoraggio sarà effettuato su quei produttori o fornitori di servizi che utilizzano il web come negozio, sfuggendo talvolta agli oneri fiscali obbligatori; a tal proposito verranno implementati nuovi modelli di rilevamento delle frodi basati sull’analisi delle reti con tecniche di Big Data.
L’importo dei pagamenti con carta, è stato quindi precisato, ha superato il volume di prelievo in contanti negli sportelli automatici, accelerando l’uso di portafogli elettronici e sistemi di trasferimento istantaneo, un fenomeno che l’agenzia vuole non solo monitorare ma diminuire.
La lotta contro le frodi e il controllo di patrimonio esterni, saranno perseguiti con il SII, Suministro Inmediato de Información dell’Iva e con il progetto CRS della OCDE, che ha per obiettivo quello di facilitare il controllo dei conti finanziari di dozzine di giurisdizioni, generalmente nascosti e detenuti da grandi debitori.
Le informazioni CRS saranno infatti utili per l’individuazione di redditi e beni nascosti all’estero da grandi realtà, un’area di controllo nella quale sono già state avviate le ispezioni con strumenti appropriati e di nuova generazione.
Nel 2018 verrà rafforzato il controllo a partire da più di 50 rischi fiscali predefiniti su ipotesi che si basano su criteri di mancanza di trasparenza e capacità di offshoring, al fine di individuare i cosiddetti paradisi fiscali e l’eventuale ubicazione di beni e possedimenti in Spagna in caso di simulazione di residenza fiscale all’estero.
L’implementazione dello strumento del SII faciliterà il controllo di attività aziendali o professionali (freelance) totalmente o parzialmente nascoste, aggiungendo così informazioni a quelle già esistenti in termini di transazioni commerciali facenti parte dell’economia sommersa.
Il primo scambio di informazioni sulle grandezze essenziali dell’attività globale dei gruppi multinazionali attraverso il CBC, País por País, è previsto a partire dal prossimo mese di giugno e permetterà di ottimizzare le analisi di rischio di queste grandi realtà, al fine di individuare, regolare e reindirizzare le pratiche di evasione fiscale.
Giro di vite quindi nel 2018 per le molte sfaccettature dell’economia nazionale, sia regolare che irregolare, unito a manovre di pianificazione che dovranno rendere spontanea l’adesione dei contribuenti ai nuovi modelli di controllo.
Franco Leonardi