Mettersi in lista di attesa alle Canarie per sottoporsi ad un intervento chirurgico, significa oggi, secondo i dati forniti dal Sistema Sanitario Nazionale, aspettare almeno 177 giorni, contro i 51 di media nazionali.
Insomma, la salute è un diritto universale, ma il luogo di residenza cambia letteralmente il modo e la tempistica con cui un cittadino possa beneficiarne.
Di tutto il territorio nazionale spagnolo, le Canarie si distinguono per i lunghi tempi di attesa per usufruire di un intervento chirurgico, tempi che, a seconda della specialità, rischiano di essere di tre volte superiori a quelli di città come Madrid.
Alla fine del 2017 un totale di 28.678 persone era in attesa di un intervento, dei quali ben 8.611 per Traumatologia, 5.086 per Oftalmologia, 4.378 per Chirurgia Generale e Digestiva, e 2.205 per Urologia.
Il rapporto del Sistema Sanitario Nazionale evidenzia inoltre che il 34,2% dei pazienti in lista di attesa accumula ritardi fino ad oltre 6 mesi, soprattutto quando si tratta di neurochirurgia, chirurgia plastica, traumatologia e chirurgia pediatrica.
Facendo degli esempi molto ricorrenti nella casistica dell’Arcipelago, una persona deve attendere una media di 173 giorni prima di potersi sottoporre ad un intervento di protesi all’anca, 89 giorni per cataratta, 128 giorni per vene varicose e 147 per il tunnel carpale.
A livello ambulatoriale i risultati non sono più confortanti e si attestano su medie di 123 giorni di attesa prima di poter accedere ad un consulto specialistico, in particolare per oftalmologia, traumatologia e dermatologia.
Interrogato sulla brutta pagella, il Dipartimento di Salute delle Canarie avrebbe affermato che tra il mese di dicembre del 2016 e quello del 2017 si è registrata una riduzione dei tempi di attesa pari al 16,5%, laddove a livello nazionale è stata del 3,4%.
In breve i cittadini canari avrebbero, secondo i dati, guadagnato 5 giorni che però, su un totale di 177, sono davvero poco significativi.
Insomma, è il caso di dire che alle Canarie i pazienti devono gioco forza essere… molto pazienti.
Marco Bortolan