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    La fregata italiana “Scirocco” visita Gran Canaria

    Il nostro Console Onorario Italiano Dott. José Carlos De Blasio, che è sempre attento e vigilante sugli avvenimenti legati alla nostra amata Italia, ha comunicato, in modo tempestivo, alla nostra Associazione A.P.I.C.E., l’arrivo al porto de La Luz a Las Palmas della fregata “Scirocco” della Marina Militare Italiana.

    Prontamente, il nostro Presidente Giuseppe Bucceri si è messo in azione comunicandoci la possibilità di visitare la nave il giorno 12 luglio 2018 (un giovedì) previa regolare iscrizione (nome e documento di riconoscimento) per essere scritti sull’elenco dei fortunati visitatori, che grazie appunto alla tempestività ha dato la possibilità ad oltre 50 associati APICE la visita alla nave.

    La giornata era soleggiata e perfetta per una visita ad una delle nostre navi, ancora in attività, che in una delle sue missioni aveva fatto scalo al porto di Las Palmas per i necessari rifornimenti per il rientro in Patria.

    La nave aveva partecipato alle manovre della missione EUROMARFOR nella zona di Capo Verde, passando poi per la Mauritania per fare scalo, ora, all’isola di Gran Canaria.

    Era proprio una gran bella occasione per salire su una nave italiana e visitare i luoghi e le attrezzature in possesso del natante, infatti, dopo venti anni di attività, la nave Scirocco è stata la prima della classe Maestrale ad essere sottoposta ad ammodernamento del sistema di combattimento e del sistema di piattaforma; questa essenziale e rilevante modernizzazione, che si è svolta dal 2005 al 2007, ne allinea la tecnologia e le capacità operative alle unità militari di più moderna costruzione e concezione, garantendone inoltre un ragguardevole ampliamento della vita operativa.  Sofisticata la parte delle telecomunicazioni radar e i vari collegamenti satellitari. La precisione di queste strumentazioni è ormai nota: possono dare la posizione della nave con un errore di qualche centimetro.

    L’accoglienza è stata piacevole ed interessante, una certa emozione ci teneva compagnia mentre procedevamo all’interno della nave.

    C’era sicuramente da riflettere: persone dall’aspetto asciutto, forse un po’ rude, che avevano in sé un profondo senso di umanità, militari che lavoravano – un lavoro duro certamente, lontano dalle famiglie e dagli affetti – per la pace, per la nostra sicurezza, per solidarietà verso le popolazioni più svantaggiate.


    Incredibile!

    Non c’è da vergognarsi ad avere un sentimento di ammirazione per loro, sì un sentimento di ammirazione e di gratitudine. Nel salutarli e stringere la loro mano ho avvertito la grande forza che avevano dentro di loro. Straordinarie persone! Grazie! È stato un piacere ed un onore fare la Vostra conoscenza e visitare questa nave straordinariamente attiva e funzionale.

    Nell’uscire sul ponte ho notato una riproduzione realizzata in ottone dello stemma araldico della nave (in gergo si chiama crest) innescata sul lancia missili Dardo. Su di esso è rappresentato il vento di scirocco, mediante l’immagine di tre irruenti ed inquieti cavalli in corsa che simboleggiano la provenienza del vento, i tre purosangue del deserto africano galoppano con furore all’unisono, finché le loro criniere selvagge si uniscono alle acque in fervore giungendo così alla naturale unione con la dirompente forza del mare.

    Infine alla base, come affiorasse dal mare tumultuoso, compare il motto dell’unità “ACRITER IN HOSTES” e nel cielo del crest viene mostrato il nome della Nave come a racchiudere l’immagine sopradescritta.

    “ACRITER IN HOSTES” è una frase del De Bello Gallico, testo scritto da Gaio Giulio Cesare, che può essere tradotto letteralmente come “con impeto contro i nemici” ed espresso in modo più corretto ed attuale come “veementemente contro le difficoltà”.

    I tappi di volata del Dardo della fregata “Scirocco”

     

     

     

     

     

     

    La cosa curiosa del significato del motto è che è molto simile a quello adottato dall’Associazione A.P.I.C.E.:  Per aspera ad astra (attraverso le asperità fino alle stelle).

    Forse, questa coincidenza mi fa pensare che per noi Italiani il successo è assicurato, ma che fatica però raggiungerlo!

    Stefano Dottori- Ufficio Stampa APICE

     

     

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