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    Santa Cruz vieta la balneazione in 30 dei 35 punti di accesso al mare

    La mancanza di sicurezza costringe il Consiglio Comunale di Santa Cruz a posizionare avvisi in 30 dei 35 punti di accesso al mare, nei quali non solo si sconsiglia la balneazione, ma si avverte del pericolo e del fatto che, in caso di incidente, la responsabilità sarà solo della vittima.

    L’anno scorso 7 delle vittime totali registrate tra gli incidenti in mare, sono morte nella costa di Santa Cruz di Tenerife, in zone dove la balneazione era considerata pericolosa e soprattutto al di fuori delle ore di attività del servizio di soccorso marittimo.

    L’impossibilità di estendere quest’ultimo a tutti i 150 km di costa, ha precisato recentemente Carlos Correa, Assessore all’Ambiente del Cabildo, ha costretto le autorità a segnalare come pericolosi per la balneazione ben 30 punti del litorale, dove verranno posizionate bandierine rosse e avvisi espliciti di pericolo.

    I punti definiti pericolosi e privi di servizio di soccorso sono La Fajana, Tamadite, Tachero, El Cardonal, Benijo, Fabián, El Draguillo, Roque Bermejo, Casas Blancas, Anosma, Ijuana, Antequera, Zápata, Las Brujas, Igueste de San Andrés, El Llano, El Burro, Cueva del Agua – El Balayo, playa Chica, zona balneare di San Andrés, Valleseco e zone balneari annesse, Tahodio, zona balneare del Castillo de San Juan, Parque Marítimo, La Hondura, La Resbala, El Muerto, Santa Ana- Lasantana, zona balneare di Malpaso, Los Pocitos e spiaggia annessa a Los Pocitos.

    Correa, a fronte di qualche critica in merito al divieto di balneazione piuttosto esteso, ha difeso il comune affermando che questi cerca di rispettare le misure di sicurezza e di salvataggio imposte dalla Comunità Autonoma.

    Del resto tanto Las Teresitas che Las Gaviotas sono dotati di adeguato servizio di soccorso e monitoraggio, così come Roque de las Bodegas, Almáciga e Benijos.

     


     

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