Il sito web specializzato in viaggi Condé Nast Traveler ha puntato sulle Isole Canarie, e più precisamente sulla provincia di Santa Cruz de Tenerife, dove si dice che “offre un’offerta gastronomica varia” in cui l’unico problema sarà “decidere cosa ordinare”.
L’articolo firmato da Cris Hernández elabora una selezione di ristoranti a La Palma, La Gomera, El Hierro e Tenerife, consigliando più di 20 posti.
Sull’isola del meridiano, l’articolo cita il ristorante Casa Juan, a La Restinga.
“La loro zuppa di granchio, patelle e hamburger è “puro mare”.
Lapas, casseruola di pesce di stagione, i piatti popolari di tonno rosso e riso.
In inverno, riso con carne di capra e formaggio stagionato; dessert, la tradizionale Quesadilla Herreña”, raccomanda Hernández.
A La Gomera, la Casa Conchita, ad Arure.
Lo chef Fabián Mora “indaga le radici della cucina tradizionale delle Canarie. Tra le sue proposte, il caviale gomero, una specie di pâté di uova; il mojo de lapas, una ricetta dei primi del 20° secolo che si mangiava con patate dolci, o il tonno alla vecchia maniera sono imperdibili.
A La Palma, Hernández raccomanda due luoghi: El asador del campesino, a Barlovento, e El Jardín de la Sal, a Fuencaliente. Del primo, loda i suoi stufati fatti in casa e carni alla griglia, così come la vastità del suo ricettario e delle sue portate e la sua “materia prima di qualità e di prodotto autoctono”.
Dal secondo, le elaborazioni con cui lo chef Juan Carlos Rodríguez Curpa salva le ricette tradizionali creando una cucina aggiornata delle Canarie con un’importante componente marinara.
Ma è a Tenerife che Hernandez fa i suoi più grandi complimenti e raccomanda più di 15 posti situati in tutta l’isola e con menu molto vari e diversi, tra cui Kazan, Noi, Kabuki, Mesón el Drago, La Sandunga, El rincón de Juan Carlos, Un año de vida y llega para quedarse, Amor de mis amores, La posada del pez, Izokaya LO, Haydée, La Cordera de Josué Mendoza, El templete, Las Aguas (Bahía del Duque), San Sebastián 57, Gastrobar AIE o Casa Fito Chimiche.