I servizi legali del Comune di Arona hanno presentato ricorso contro la decisione del terzo tribunale istruttore di questo distretto giudiziario, che ha disposto il rigetto provvisorio del caso a seguito del crollo dell’edificio Julián José de Los Cristianos, il 14 aprile 2016, in cui sono morte sette persone.
Il ricorso è stato depositato presso la sezione penale della Corte Provinciale.
In particolare, il provvedimento di archiviazione si focalizza, in modo specifico, sulla difficoltà di indirizzare con chiarezza l’accusa contro uno o più soggetti oggettivi.
Tuttavia, il Comune di Arona ritiene, da un lato, che sia necessario prendere in considerazione non solo la tipologia oggettiva di tale reato, ma anche quella soggettiva, che comprende anche l’assenza di intenzionalità o volontà e il mancato rispetto delle norme di cura del bene, che sono state fondamentali negli eventi successivi, che hanno portato alla morte di sette persone.
Questo omicidio per imprudenza è punibile ai sensi dell’articolo 142 del codice penale.
Inoltre, i servizi giuridici comunali non condividono l’opinione che il fatto che la responsabilità penale possa ricadere su uno o più soggetti o enti possa portare ad un’assenza di responsabilità e al rigetto di una causa come questa, per cui chiedono la prosecuzione del procedimento fino ad arrivare ad una sentenza.
Il fatto che vi siano morti, a parere del Comune di Arona, non dovrebbe portare alla chiusura del caso, ma, al contrario, al procedimento giudiziario al fine di determinare chiaramente quali sono state le imprudenze e le loro potenziali cause.
In particolare, il ricorso richiede un’analisi della potenziale responsabilità della banca che ha eseguito i lavori nel locale numero tre dell’immobile, alla luce delle perizie effettuate, e della società incaricata della loro esecuzione, e anche il successivo lavoro che era in corso al momento del crollo da parte di una società commerciale e il professionista responsabile della sua supervisione.
Redazione