La negligenza e il malcostume di alcune banche, come ad esempio Santander, riguardo alle cosiddette AIE, Agrupaciones de Interés Económico, per la realizzazione di produzioni cinematografiche, ha spinto Hacienda ad indagare sulle deduzioni fiscali esistenti nelle isole per il settore cinematografico.
Logicamente questo improvviso interesse da parte dell’Agenzia Tributaria ha destato grande preoccupazione e incertezza nel settore delle produzioni audiovisive, proprio mentre il Gobierno aveva già tentato di chiarire l’effettiva legalità delle detrazioni a favore delle società coinvolte.
Attualmente il principale interessato alle indagini è il lungometraggio di grande successo Éxodus: Dioses y Reyes, il cui produttore avrebbe ottenuto, grazie alle detrazioni fiscali, 35 milioni di euro, secondo i dati forniti da El Economista.
L’Agenzia Tributaria si sarebbe concentrata analogamente su altre produzioni che avrebbero beneficiato della particolare fiscalità, tra le quali El Niño e Palmeras en la nieve.
In alcune di queste operazioni per l’ottenimento delle detrazioni, risultano coinvolte banche come Santander e Banca March, importanti società di comunicazione come Atresmedia e Mediaset, e piccole imprese familiari vincolate, per la maggior parte, al settore del turismo, oltre che a produttori minori come Ikiru, Tornasol e Nostromo.
Tutte queste realtà, di fronte alle indagini paventate dall’Agenzia Tributaria, avrebbero richiesto ufficialmente al Gobierno di fermare operazioni che generano incertezza e minacciano un settore, quello cinematografico, che sta vivendo un particolare momento favorevole non solo in Spagna, ma soprattutto alle Canarie, dove, (per l’appunto ndr), gli incentivi fiscali sono più alti.
Per avere un’idea di cosa significa girare un film come Exodus nell’Arcipelago, è sufficiente ricordare che la Andalucia Film Commission ha investito qualcosa come 43 milioni di euro per la realizzazione delle riprese tra Almería e Fuerteventura, generando circa 1.000 contrattazioni di impiego di 3-4 mesi.
I dubbi dell’Agenzia Tributaria sulla corretta applicazione delle detrazioni nell’imposta delle società coinvolte non sono in realtà nuovi, visto che già nel 2017 erano state eseguite indagini analoghe nel settore.
Le autorità hanno convenuto di approvare un emendamento ai bilanci generali dello Stato relativi a quell’anno, laddove una AIE risultava essere effettivamente il produttore, rispondendo così ai requisiti necessari per ottenere l’incentivo.
Ora l’Agenzia afferma che il modus operandi adottato per il 2018 non ha nulla a che vedere con quanto realizzato nel 2017, bensì mira ad indagare il diretto operato delle banche che, sfruttando incentivi molto interessanti, talvolta non rispettano le linee dettate dalle ordinanze in proposito.
I bonus delle Canarie per il settore cinematografico constano in un credito fiscale del 45% per il primo milione investito e del 40% per il resto, sia che si tratti di produzioni nazionali che internazionali.
Alberto Moroni