Gli imperatori romani erano famosi per l’impegno che mettevano nel comprarsi il favore delle folle.
Chi non conosce l’espressione panem et circenses?
Questi imperatori spolpavano di tasse i territori conquistati per finanziare spettacoli con gladiatori, battaglie navali e belve feroci catturate nei quattro angoli dell’Impero.
Il potere si comporta oggi nello stesso identico modo solo che anziché invadere i vicini e obbligarli a pagare i tributi come si usava ai tempi dell’antica Roma, il finanziamento del panem et circenses deve provenire dalle tasse degli stessi “beneficiati”.
La democrazia delegata in cui i politici dividono la società in gruppi, li mettono uno contro l’altro e si ergono a paladini dell’uno o dell’altro cercando di intercettare i voti con promessa di spolpare l’uno per arricchire l’altro, è la versione moderna del potere assoluto imperiale.
Ma mentre ai tempi di Roma non c’era bisogno di coglionare i cittadini, perché era chiaro chi era il conquistato e chi il conquistatore che doveva pagare e soffrire, in democrazia lo Stato moderno ha dovuto costruire il mito di se stesso come dispensatore e protettore del bene comune.
Su questo mito poi si è venuta a fondare l’illusione delle masse in cui tutti cercano di vivere sulle spalle di tutti, come il genio di Bastiat ha condensato nel suo celebre aforisma.
Stato, democrazia di massa e inganno da infilare in gola a milioni di persone, ecco gli ingredienti degli Stati moderni.
Solo che alla fine verrà il momento in cui le folle si accorgeranno che per accontentare tutti, il potere non può che estrarre dalle tasche delle persone più di quello che ci mette, o che ha promesso di metterci.
E la gente comincerà ad avere fame.
Mauro Gargaglione