La peculiarità del Pozzo di Sabinosa, a El Hierro, è che possiede una cronologia storica unica nelle isole Canarie, che parte dal 1702 con la nascita delle sue acque.
Il Pozzo di Sabinosa, nome con cui si chiamò inizialmente il Pozzo della Salute, venne costruito nel 1702 per ordine dell’autorità dell’isola di El Hierro in quell’epoca, vale a dire Juan Bautista Herrera Ponte Ayala y Rojas, ottavo Conte di La Gomera, Signore di El Hierro e terzo Marchese di Adeje; il pozzo pertanto ha più di 300 anni.
Al principio venne considerato inutilizzabile a causa delle acque salmastre tipiche dell’isola ma, alla fine del XVIII secolo, la prova delle sue caratteristiche termali e delle sue proprietà minerali e medicinali come trattamento contro le malattie della pelle, venne promossa dal Cabildo di El Hierro Bartolomé García del Castillo.
Ed è alla fine di questo secolo che José Viera y Clavijo fu il primo autore a coniare il termine sulfureo come appellativo per le acque del Pozzo, confermando ulteriormente la caratteristica curativa per la pelle e le proprietà purganti e digestive.
Agli inizi del XIX secolo Francisco Escolar y Serrrano, impiegato dell’amministrazione statale, misurò la temperatura delle acque del Pozzo, che risultò pari a 102 gradi Fahrenheit; nel 1823 il medico di Tenerife Leandro Pérez mostrò invece le proprietà medicinali delle acque iniziando a trattare i propri pazienti con esse e nel 1839 Sabino Berthelot qualificò il Pozzo di Sabinosa come la fonte medicinale degli herreños.
Ma fu nella prima metà di questo secolo che il presbitero Leandro Leandro Casañas Frías, al fine di migliorarne l’aspetto, cominciò a realizzare diverse sale attorno al Pozzo per i suoi fruitori e per questo motivo gli si attribuì, erroneamente, la costruzione vera e propria della fonte.
Un paio di anni dopo apparve la figura di un altro illustre canario, Augustín del Castillo y Bethencourt, quarto Conte di Vega de Guadalupe, che, dopo aver visitato il Pozzo per curare una malattia della pelle, iniziò a migliorare le strutture circostanti, incoraggiando le autorità locali a riconoscere l’enclave come fondamentale per l’isola.
Nel 1843, a riprova del suo impegno, egli portò delle campionature delle acque a Parigi, affinché venissero esaminate dal famoso professore nativo di Minorca, Mateo Orfila, preside della Facoltà di Medicina della Università di Parigi del tempo.
Nel corso dello stesso anno un’altra analisi chimica quantitativa delle acque del Pozzo della Salute venne effettuata dal farmacista Santiago González Serrano, grazie alla quale il medico Bartolomeo Saurin y Celis le dichiarò minerali medicinali, pubblicando il proprio parere sulla Gazzetta Ufficiale delle Canarie del maggio 1843, la prima dichiarazione ufficiale in assoluto.
Nel 1890 venne eseguita un’analisi completa da parte del professor Norman Tate di Liverpool e 3 anni più tardi il professor J. Cleasby Taylor pubblicò un importante studio sulle acque minerali medicinali dell’Arcipelago, tra le quali quelle del Pozzo di Sabinosa, confrontandole con quelle dei più importanti centri termali europei.
Nel 1914 un campione delle acque venne invece inviato a New York, ai laboratori Lederle, dove si eseguirono analisi chimiche dettagliate e nel corso dell’anno successivo, sempre a New York, si procedette con le analisi batteriologiche e, a Baltimora nel Maryland, con quelle relative alla radioattività.
I due medici che praticavano nell’isola nel 1922, Guillermo Cabrera Pace e Francisco Fuentes Padrón, redassero due rapporti nei quali evidenziarono tutte le benefiche proprietà delle acque del Pozzo della Salute.
Nel 1929, all’Esposizione Ibero Americana di Siviglia, esse si distinsero con la medaglia d’oro nella sezione riservata alle bevande e alle acque medicinali.
Fu nel 1942 che l’ingegnere militare José Rodrigo Villabriga y Britto costituì la comunità Aguas de Sabinosa, ottenendo una grande quantità di terreno per la costruzione di un centro termale in prossimità del pozzo, che, non senza difficoltà, nacque negli anni ’80.
Il Ministero degli Interni, con ordinanza del 19 maggio del 1949, dichiarò le acque minerali medicinali del Pozzo della Salute di pubblica utilità, grazie all’istanza di Rodrigo Villabriga y Britto e con l’appoggio della Giunta Provinciale della Salute.
Intorno al 1950 le acque del pozzo cominciarono infine ad essere imbottigliate e vendute come Agua del Pozo de la Salud con il marchio registrato Aguas de Sabinosa (l’acqua più radioattiva del mondo).
Anche le creme, realizzate dal sedimento lasciato dall’acqua dopo bollitura, vennero messe in commercio e nel 1951 venne pubblicato a Santa Cruz de Tenerife una monografia chiamata Aguas de Sabinosa, opera del dottor Pedro López Gutiérrez, Ispettore Municipale della Salute.
In questo lavoro, tra le varie cose, vennero forniti dettagli circa i dosaggi da assumere e circa le modalità per godere dei bagni termali; questi ultimi in particolare vennero applicati durante il primo terzo del XX secolo da Mauricio Casañas, residente di El Hierro.
Nei primi anni 50 Valentina de Sabinosa si fece promotrice dei bagni termali e negli anni ’60 Rosa Pérez fondò l’Hotel Casa Rosa, uno stabilimento che funzionò come pensione e come terme fino agli anni ’80, quando vi fu un declino e in seguito l’abbandono di tutta la struttura.
In seguito la nuova Spa Pozo de la Salud venne realizzata sulle rovine della ex stazione termale ma divenne attiva non prima del 1995.
Attualmente essa è l’unico stabilimento termale esistente nell’Arcipelago.
Ilaria Vitali