di Paolo Gatto
Benvenuto 2019, l’anno dei numeri veri
Cominciamo con ottimismo il 2019 e per tutto gennaio non smettiamo di farci gli auguri. Buon anno!
Questa rubrica di news e curiosità dall’Italia è arrivata al suo tredicesimo mese di vita e forse è nata sotto una buona stella. Nell’anno appena trascorso abbiamo evidenziato alcuni primati nazionali ed anche qualche criticità o tragedia. Quest’anno vedremo di fare ancora meglio.
Nel 2019 i numeri si prenderanno la rivincita sulla banalizzazione, o negazione, del loro valore che ha pervaso tutto 2018.
I numeri esprimevano i problemi di cedimento del Ponte Morandi di Genova. Chi li ha conosciuti, per non dire “ascoltati”? Hanno poi espresso, come al solito, il mesto conteggio delle vittime e l’ammontare dei danni complessivi. I numeri esprimono ogni cosa: il debito pubblico, le spese sanitarie, pensionistiche, i bilanci, gli investimenti, la crescita o decrescita demografica, i punti di pareggio, gli emigranti necessari alle imprese e al nostro sistema pensionistico, il nostro possibile tenore di vita, la quantità di ricchezza prodotta o la povertà che potrebbe aggravarsi, lo spread.
Sta alla saggezza di chi detiene il potere, le capacità, le conoscenze e le attitudini necessarie nonché senso di responsabilità, “ascoltare” tutti questi numeri interpretandone l’importanza. Che li si rispetti o no, il 2019 sarà comunque, come dicevamo, l’anno dei numeri: quelli che potranno salvarci correggendo quanto di negativo possono produrre, e quelli che, ignorandoli, prepareranno devastanti conseguenze per il futuro qualora si guardi egoisticamente al tornaconto del momento e a promesse di Bengodi realisticamente impossibili. I numeri sono spesso impietosi come e più di come deve esserlo il chirurgo nei confronti del proprio paziente.
Auguriamoci che tutti i “numeri” del 2019 abbiano il segno positivo per l’anno nuovo e per il nostro futuro, per le generazioni anziane e per i più giovani. E oltre che augurarcelo, in ogni caso, pretendiamo che ciò accada davvero.
Italia prima in Europa per prodotti DOP, IGP e STG
Siamo primi in Europa per numero di prodotti DOP (Denominazione di origine protetta), IGP (Indicazione geografica protetta) ed STG (Specialità tradizionale garantita).
Questo è quanto risulta da un’indagine condotta dall’ISTAT. Ad ottobre del 2018 sono state censiti 299 prodotti agricoli che hanno ottenuto uno di questi riconoscimenti conferiti dall’Unione Europea. Emilia-Romagna con 45 prodotti e Veneto con 38 sono le regioni col maggior numero di prodotti DOP e IGP.
La distribuzione dei riconoscimenti tra settori di produzione vede al primo posto il settore ortofrutticolo con 111 prodotti. Seguono il settore dei formaggi con 53 riconoscimenti, gli oli extravergine di oliva con 46 e le preparazioni di carni con 41.
Nel 2017 hanno conseguito un nuovo riconoscimento gli Ortofrutticoli e cereali (Lenticchia di Altamura), gli Oli extravergine di oliva (Marche), le Carni fresche (Vitelloni Piemontesi della Coscia) e i Formaggi (Ossolano). Sempre nel 2017 gli operatori certificati sono 85.592. La metà dei produttori è attiva in aree montane mentre oltre un quarto (il 26,5%) opera in collina.
I prodotti DOP. IGP e STG fanno parte di quel ricco patrimonio di diversità ed eccellenza che caratterizza l’Italia rendendola, per varietà e qualità di ciò che produce, unica ed inimitabile.
“Costruire”, la canzone di Niccolò Fabbi che cambia la vita
Una canzone può avere un forte significato ed assumere un ruolo importante nella ricostruzione del proprio io?
Può venire usata nei Gruppi di psicoterapia ed aiutare a completare l’introspezione indispensabile a riappropriarsi delle proprie energie e positività?
Sembra di sì, almeno se parliamo della canzone “Costruire” di Niccolò Fabi, il cantautore romano nato nel 1968. In questa composizione l’atmosfera musicale ed il testo poetico si fondono in una dimensione matura in cui i miti e le illusioni adolescenziali cedono il posto ad un’accettazione adulta della nostra normale imperfezione.
La vita è interpretata come un continuo “costruire” anche nelle cadute e negli errori che via via nel tempo si susseguono e ci fanno crescere tra innumerevoli “risollevarsi” e continue “prime volte”.
Dedicatevi cinque minuti per ascoltarla o riascoltarla. Farete del bene a voi e a chi vi starà vicino.