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    Il mondo del lavoro sarà dei curiosi…

    Il futuro del mondo del lavoro sarà basato sul rafforzamento di abilità quali la curiosità, l’empatia, il lavoro di squadra e le abilità sociali.

    Basta gerarchie e know how, si punta a empatia e lavoro di squadra

    Secondo il co-fondatore in Spagna dell’associazione OuiShare, Albert Cañigueral, un progetto fondato nel 2012 a Parigi e che opera attualmente in 20 paesi come laboratorio di idee sugli impatti sociali, economici e ambientali delle nuove tecnologie, a partire dal 2019 tecniche e conoscenze non differenzieranno più i lavoratori e la prospettiva industriale scomparirà velocemente.

    L’ingegnere multimediale ha espresso questo e altri concetti durante il workshop organizzato al termine delle giornate Sharing Islands, evento che si è tenuto a Gran Canaria e Tenerife lo scorso 28 di novembre grazie all’associazione Commonomia e cui hanno preso parte esperti e aziende per parlare di economia collaborativa.

    La stessa associazione, che ha un campo di esplorazione molto ampio e inserito in un contesto di cambiamenti molto rapidi, non è organizzata attraverso gerarchie, bensì si basa su valori e linee d’azione concordate collettivamente, eseguite da esploratori e non da esperti, a loro volta raggruppati secondo i rispettivi interessi.

    Insomma, il futuro del mondo del lavoro sarà completamente diverso dai meccanismi attuali e cambierà totalmente il concetto stesso di lavoratore.

    Cañigueral, che affronta questo futuro da un punto di vista macroeconomico, sottolinea come la prospettiva industriale con la quale siamo cresciuti non solo in alcuni ambiti non esista più, ma sia destinata a scomparire a grande velocità.


    Non saremo più un pezzo identificabile che si adatta perfettamente a una funzione predefinita, bensì saranno promosse le cosiddette competenze trasversali, come la curiosità, l’empatia, il pensiero critico, le abilità sociali e la capacità di lavorare in team, visto che le abilità specifiche fanno ormai parte di un know how tanto diversificato quanto disponibile, fino al punto da non differenziare più tra loro i lavoratori.

    Questa nuova prospettiva culturale richiede ovviamente una maggiore flessibilità e capacità di disimparare le certezze che i lavoratori hanno acquisito nel tempo.

    Le nuove competenze sono utilizzate già in OuiShare per realizzare attività di divulgazione e formazione, attraverso libri, documentari, relazioni, eventi o consulenze a società tradizionali, start up e amministrazioni pubbliche.

    Recentemente, ha affermato Cañigueral, alcuni colleghi di OuiShare hanno svolto questo tipo di formazione presso il Dipartimento di Giustizia della Generalitat di Catalogna, un ambiente piuttosto tradizionale ma dove si ha preso coscienza del fatto che occorre saper gestire talenti e team in un modo più innovativo, in modo da creare valore sfruttando le peculiarità individuali e la forza sinergica della squadra.

    Ma solo il futuro ci dirà se la nuova filosofia lavorativa avrà davvero un seguito.

    Ilaria Vitali

     

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