Lo sviluppo turistico dell’area di El Mojón finalmente diventa una realtà, grazie all’interesse di una mezza dozzina di gruppi alberghieri e della multinazionale tedesca Lidl.
Oltre ai progetti in corso di Marylanza e Spring Hoteles, almeno altre 4 aziende sono interessate a investire in una delle zone più richieste al sud per edificare complessi turistici di alto livello.
La nota catena di supermercati Lidl avrebbe già acquistato un terreno sull’area di El Mojón, all’altezza dell’ingresso di Los Cristianos, mentre la società alberghiera Adrián Hoteles, proprietaria tra gli altri del complesso Jardines de Nivaria in Costa Adeje, ha acquisito diversi appezzamenti nella stessa estensione.
A queste azioni si uniscono gli interessi manifestati da diverse catene, tra cui quella proprietaria dell’hotel di lusso Villa Cortés, HG Hoteles e una nota catena di Maiorca, tutti con buone probabilità di concretizzarsi a breve.
Da fonti accreditate emerge che la linea predominante sarà quella di hotel e strutture ricettive di elevata qualità e in grado di generare un numero importante di posti di lavoro.
Il Consistorio di Arona aveva già concesso la prima licenza municipale per El Mojón il 17 luglio dello scorso anno a Inversiones Marylanza S.L. per costruire l’hotel Tenerife Blue Village, uno stabilimento 5 stelle che porterà la firma dell’architetto Carlo Garrone Merlo.
Alcune settimane dopo quella data, la società spagnola Spring Hoteles ha invece ottenuto il permesso di procedere alla bonifica del terreno per costruire un hotel a 5 stelle con 525 camere su un appezzamento di 62mila metri quadrati, del valore di 85 milioni di euro.
La società, che ha già altri complessi nel sud di Tenerife (Arona Gran Hotel, Vulcano e Bitácora), avrebbe già presentato il progetto di base all’Ayuntamiento.
Di fatto l’opera congiunta della Junta de Compensación y el Ayuntamiento de Arona ha permesso il rilascio nel mese di aprile del 2018 del Plan Parcial de El Mojón, da 25 anni congelato, con il conseguente stop al rallentamento storico degli investimenti in questa preziosa area e la realizzazione di alberghi a 4 e 5 stelle, di centri commerciali, di infrastrutture residenziali e di due ampi spazi pubblici.
Le macchine dell’impresa Ferrovial lavorano da gennaio 2018 su due appezzamenti di 53mila metri quadrati totali, situati al centro dell’area e progettati dai tecnici della Junta de Compensación y el Ayuntamiento de Arona; uno di essi occupa la parcella 14-C del blocco 14 e copre una superficie di 26.920 mq, mentre l’altro, che si estende su 26.250 mq, è nella parcella 13-A del blocco 13.
Entrambi gli spazi pubblici saranno accessibili a tutti e includeranno parchi giochi per i bambini, aree attrezzate per lo sport, per gli anziani e per ospitare eventi, oltre ad aree di servizio per stoccaggio e manutenzione.
Sia il sindaco di Arona José Julián Mena, che l’assessore all’Urbanistica Luis García, hanno sottolineato la caratteristica di elevata qualità che sta assumendo El Mojón, all’interno di un quadro di crescita sostenibile, con ampi spazi verdi e destinati ai cittadini e infrastrutture in grado di generare occupazione e ricchezza.
E secondo Moisés Simancas, professore di geografia alla ULL e vice direttore della Catédra de Turismo della Ull-CajaCanarias-Ashotel, El Mojón segnerà il modello di turismo di eccellenza per i prossimi 20 anni, con costruzioni che creeranno un effetto Guggenheim, come è stato per il museo di Bilbao progettato da Frank Gehry, e che saranno da stimolo per tutto il sud di Tenerife.
Del resto, osserva, alle Canarie non esiste praticamente più nessun suolo edificabile con scopi turistici e la nuova creatura che a breve sorgerà sarà una vera e propria oasi nel deserto.
La combinazione di investimenti privati per un turismo di lusso con l’impegno comunale di creare spazi pubblici, segue la strategia che si basa sul promuovere un modello qualitativo di successo in grado di garantire fino al 2040 la competitività di Arona, città che al momento attuale ha solo un hotel a 5 stelle.
El Mojón rappresenta quindi una grande opportunità e il possibile salto di qualità di una città turistica, un po’ come accadde negli anni ’90 a Adeje con l’apertura dell’hotel Bahía del Duque.
L’evidente cambio di mentalità di imprenditori, investitori e ayuntamientos si esprime nel cercare di promuovere non tanto la destinazione, bensì ciò che questa è in grado di offrire: in una parola nella differenziazione.
Bina Bianchini