Il 2018 si è chiuso con cifre da record per quanto riguarda l’occupazione nel settore del turismo e le maggiori crescite si sono verificate, a livello nazionale, alle Canarie, alle Baleari e in Andalusia.
Il numero dei lavoratori registrati alla Seguridad Social nelle attività turistiche, è cresciuto in totale del 4%, in particolare del 2,7% nell’Arcipelago, corrispondente a 149.744 dipendenti, raggiungendo una cifra complessiva di 2,4 milioni di occupati, autentico record storico.
Secondo i dati diffusi recentemente da Turespaña, l’affiliazione nelle attività turistiche occupa il 12,8% del totale nazionale, e l’impiego nel settore mantiene un trend di crescita costante a partire dai primi mesi del 2014.
In termini assoluti i maggiori incrementi si sono verificati nelle Isole Baleari, in Andalusia, a Madrid, Valencia, in Catalogna e nelle Canarie.
Ed è proprio in merito alla questione dell’occupazione che le proprietà degli hotel canari facenti parte di associazioni come Asolan, Asofuer, FEHT e Ashotel hanno descritto la proposta di legge approvata dal Parlamento delle Canarie per implementare un marchio distintivo che riconosca posti di lavoro giusti e di qualità nel settore di hotel e catering, come una manovra meramente pre-elettorale.
Anche se i datori di lavoro apprezzano l’interesse delle autorità a mettere in rilievo il lavoro ben eseguito, in realtà il miglior sigillo di qualità sarebbe un quadro giuridico ad hoc per il settore e la presenza di organismi che ne sovrintendano la conformità.
L’iniziativa, presentata da Podemos su istanza della piattaforma Kellys di Fuerteventura, mette in evidenza la profonda ignoranza in tema di contratti collettivi del settore ricettivo e sui termini di negoziazione con i rappresentanti sindacali.
I datori di lavoro sono convinti che se i gruppi politici sono così tanto preoccupati per la qualità dell’impiego negli stabilimenti turistici, allora dovrebbero dare il buon esempio con il pubblico impiego della Sanità, settore ora caratterizzato dall’esistenza di contratti di lavoro giornalieri e settimanali per il personale sanitario, e dell’Educazione, dove a giugno vengono licenziati i professori, per poi assumerli di nuovo a settembre, con l’inizio delle scuole, al fine di salvaguardare le vacanze.
Osservando in particolare il settore del turismo di La Palma, è evidente che, pur con una leggera diminuzione rispetto al 2017, il 2018 è stato il miglior anno turistico in assoluto, con un’occupazione media annua vicina all’80%.
Gli imprenditori non possono che ritenersi soddisfatti, con rendite da record, benché vi siano ancora alcune situazioni da risolvere, come la carenza di investimenti che consentano un ampliamento in termini di capacità di posti letto, al momento stagnante dal 2004, quando vennero inaugurati l’hotel Las Olas, nella zona turistica di Los Cancajos, e l’Hotel Princess Fuencaliente, a Isla Bonita, il più grande complesso alberghiero mai realizzato e con oltre 1.200 posti letto.
Il periodo dove si è avuto il maggiore calo di presenze è stato quello da settembre a dicembre e in particolare per La Palma è stato il mercato scandinavo a diminuire il numero dei turisti, a causa della riduzione dei voli settimanali.
Valeria Pezzi