I fagioli sono saggi.
Oggi siamo finalmente consapevoli che si dà, purtroppo, maggiore attenzione all’apparire che non alla relazione umana.
I social fanno da cassa di risonanza a qualunque aspetto sociale e spesso, non tanto inconsapevolmente, qualcuno esterna gli aspetti più frustrati del proprio essere.
Certe persone vivono in lotta con altre, con se stesse, con la vita, allora inventano copioni teatrali immaginari adattandoli alle proprie frustrazioni ma sappiamo che, nel messaggio sconnesso di un villano, è nascosta una richiesta di ascolto, la necessità di un’argomentazione autentica, di un bisogno fondamentale di farsi considerare.
Quando interagiamo con questi “fenomeni” l’importante è non perdere la calma, così da far inciampare l’interlocutore su se stesso: lasciare che l’altro incespichi nella frenesia delle proprie parole.
È la tecnica dell’antica arte marziale dello Judo “yawara”.
“Yawara significa adeguarsi alla forza avversaria al fine di ottenere il pieno controllo.
Esempio: se vengo assalito da un avversario che mi spinge con una certa forza, non devo contrastarlo, ma in un primo momento debbo adeguarmi alla sua azione e, avvalendomi proprio della sua forza, attirarlo a me facendolo cadere” (Jigoro Kano).
Inoltre noi dovremmo comportarci come la piantina del fagiolo rampicante che, piantata con nulla intorno, se non un bastoncino a una certa distanza, emette un filamento che va direttamente verso il bastoncino su cui avvinghiarsi per crescere.
Non va in giro a casaccio ma, senza deviazioni, nella direzione giusta.
Una semplice piantina di questo fagiolo ha piena consapevolezza dello spazio intorno a sé, di quello che vi si trova e dove dirigersi.
Non sappiamo quale sia il livello di cognizione della piantina, ma notiamo che in giro ci sono tanti umani che si muovono come bisonti o petardi e che non hanno cognizione di un dialogo valido e costruttivo.
Ci urtano, ci spingono, si agitano come se tu non esistessi.
Gli ignoranti pensano di avere sempre ragione.
La consapevolezza di non sapere è sempre stata una rarità, oggi assistiamo a conversazioni di persone totalmente inesperte in uno specifico campo che però si elevano a intenditori specializzati esprimendo opinioni su argomenti tra i più disparati.
Questo fenomeno è conosciuto come “effetto Dunning-Kruger”.
L’effetto Dunning-Kruger è un pregiudizio cognitivo, una distorsione che induce le persone con poca o nessuna conoscenza su un argomento, a non essere in grado, a causa della loro incompetenza, di accorgersi che il loro ragionamento, le loro scelte e le loro conclusioni sono banalmente scorrette.
La loro mancanza di metacognizione li porta a essere ignoranti della propria ignoranza, spesso mascherata da credenze errate o da conoscenze di base incomplete.
D’altro canto, le persone competenti conoscono molto bene le loro conoscenze, perché conoscono anche i loro limiti.
Confucio disse che “La vera conoscenza sta nel conoscere la propria ignoranza”.
Andrea Maino
Fagiolo Phaseolus lunatus – Enciclopedia Botanica 1883