Diverse leggende o tradizioni popolari sono legate alla notte di San Juan.
Le leggende di San Juan hanno in comune l’aspetto magico e soprannaturale di questa data.
È come se in queste date si fosse aperta una porta invisibile, qualcosa di simile all’altro lato dello specchio.
L’accesso a grotte, castelli e palazzi incantati è consentito.
Tutto sembra tinto di un alone magico.
Le leggende approfittano della trasmissione popolare e di questa atmosfera magica per continuare ad essere trasmesse.
Nel momento esatto in cui il sole splende all’alba del 24, le acque delle fontane e dei torrenti sono dotate di poteri speciali per guarire e proteggere le persone.
Chiunque faccia il bagno nella rugiada che cade quella notte sarà protetto durante tutto l’anno (zone alte dell’isola).
Entrare nudi e con le spalle al mare, guardando la luna, permetterà a chi lo fa di compiere alcuni prodigi.
Stare sotto un albero di fico con una chitarra in mano si può imparare a suonarla immediatamente.
Uomini e donne single, che all’inizio del 24, guardando fuori dalla finestra della loro casa, vedranno passare l’amore della loro vita.
Bruciando un pezzo di carta dove è stato scritto, qualunque cosa si voglia dimenticare, si può raggiungere il benessere durante tutto l’anno.
Se una donna si guarda nuda e con la schiena in uno specchio, a mezzanotte e con la luce di una candela, vedrà il momento della sua morte.
Chi si alza presto il 24 non dormirà il resto dell’anno.
I falò sono fatti con un “pelele” (bambola di pezza simile a uno spaventapasseri) chiamato “Jua” (bruciare il Juan), (notte del Juan) e nelle zone costiere il rito si fa vicino alla riva del mare, con petizioni e promesse di natura molto diversa.
Rami di alloro: su alcune isole, la notte di San Juan viene celebrata mettendo rami di alloro o “loros”, come vengono comunemente chiamati.
Sono posti in finestre e porte per attirare la buona fortuna e scacciare gli spiriti maligni.
Cenere, un elemento di guarigione e fortuna: la leggenda dice che la cenere cura le malattie della pelle e che è conveniente saltare il falò un minimo di tre volte per avere un buon anno.
E’ una notte magica in cui tutto può accadere.
I falò scacciano il male, così saltandoci sopra, ballandoci intorno e macchiandosi di cenere, sono modi per tenere lontani gli spiriti maligni e preparare un anno di buona fortuna.
Rafforzamento di capelli e unghie: alla vigilia del giorno di San Giovanni, i credenti in questa magica notte di solito si tagliano capelli, unghie e ciglia, non solo per fortuna, ma anche perché diventano più sani e più forti.
Lettura del futuro: un uovo deve essere versato in un bicchiere d’acqua il 23 giugno alle ore 12:00. Il giorno dopo, il giorno di San Giovanni, si formeranno figure con le quali i veggenti potranno indovinare il futuro di coloro che ne hanno bisogno.
Amore: C’è un rituale con cui è possibile verificare se il vostro partner è la vostra “mezza arancia” è necessario mettere due aghi in un piatto bianco con acqua.
Un ago rappresenta la persona consultata e l’altro rappresenta la persona amata.
Se gli aghi si uniscono, è l’uomo o la donna della tua vita; se rimangono separati, la leggenda dice che non è la persona che ti corrisponde.
Affari prosperi: l’interessato deve formare un triangolo con camomilla campestre, un ramoscello d’ulivo e l’alloro e mettere una candela al centro, accenderla e bruciare prima la camomilla, poi l’olivo, quando la candela è a metà, e per concludere l’alloro, quando la candela sta per spegnersi.
Ci sono anche alcune credenze relative al sale.
Tra le più generalizzate è quella che si svolge alla vigilia di San Juan, in cui dodici cumuli di sale sono posti su un tavolo, che rappresenta i dodici mesi dell’anno.
Si osservano nel giorno di San Juan prima dell’alba.
I mucchi disciolti significano che pioverà nei mesi che rappresentano.
Se tutti i cumuli sono come sono stati collocati ci sarà la siccità tutto l’anno.
Fortuna: Prendete alcune spighe di grano, bruciatele e, mentre gettate le ceneri nel vento, esprimete un desiderio.
Il volo delle ceneri nell’aria simboleggia emozioni.
Bina Bianchini