L’abbandono assoluto e la sciatteria di Ten-Bel attirano l’attenzione su un’isola che aspira all’eccellenza turistica
Al centro del parco si possono ancora ascoltare gli echi dei bambini che giocano nel campo da golf in miniatura, sulle altalene o nelle piccole barche del lago.
Su un muro è dipinta una parola che assomiglia ad un sarcasmo rimasto per l’ eternità: “Fantastico”. Ma nulla è fantastico nel Ten-Bel Park, così come in molti altri angoli e fessure di questa località turistica emblematica, inaugurata nel 1963.
Il tempo sembra essersi fermato, come se ci fosse stata una catastrofe e nessuno fosse rimasto.
E’ il Chernobyl di Tenerife, una zona turistica un tempo rumorosa e luminosa che oggi si presenta come una scena della serie The Walking Dead.
Gli alberi caddero, le altalene distrutte, i rifiuti ovunque, le scale che mostrano il loro scheletro metallico, i resti di palme carbonizzate, dipinte ovunque…
E’ capitato che i 7.000 residenti siano rimasti 4 giorni senza acqua.
Le urbanizzazioni interessate sono state El Drago, Alborada, Frontiera Primavera, Bellavista e Carabela.
Ma ci sono ancora molti problemi da risolvere in questa urbanizzazione ad Arona, vicino a Las Galletas, costruita da investitori belgi, da qui il nome Ten-Bel: Tenerife-Belgio.
All’origine delle cose c’è un grave problema che ha trasformato Ten-Bel in un nucleo spettrale.
Incredibilmente, a più di 50 anni dall’inaugurazione dei primi bungalow, gran parte di questi complessi non sono stati accolti dal Municipio di Arona, un fatto che avrebbe dovuto accadere da quando i lavori sono stati completati.
Vale a dire, le strade e gli spazi comuni non sono passati nelle mani dei comuni – e quindi della loro gestione pubblica – ma rimangono in un limbo amministrativo, a causa della lentezza dei diversi funzionari comunali e degli sviluppatori e proprietari privati, il che significa che il municipio non ha competenze per il loro miglioramento e manutenzione.
Il Comune di Arona da anni promette una soluzione, soprattutto per gli spazi comuni, che presentano una situazione così deplorevole e deprimente da non sembrare appartenere ad un’isola che riceve circa sette milioni di visitatori all’anno e che presume di scommettere sull’eccellenza turistica.
Nel frattempo, i residenti e i turisti che continuano a affluire a Ten-Bel – che ci sono – stanno schivando ogni sorta di macerie, spazzatura e doline sulla loro strada verso i bungalow, rischiando quasi la loro salute fisica.
All’ingresso principale c’era un centro commerciale con la famosa torre.
Questo centro commerciale è oggi un monumento alla negligenza di Ten-Bel: le finestre delle vetrine del negozio sono frantumate, l’interno è una discarica di rifiuti in vista di tutti, alcune pareti sono piene di pareti dipinte…
La situazione è così devastante che i clienti delle terrazze preferiscono non guardare al degrado.
È come se non esistesse, come se fosse un fantasma di un’epoca gloriosa.
Né la musica può essere ascoltata nella famosa discoteca La Ballena, né si può sentire la campana del trenino che scorreva per le strade divertendosi.
Michele Zanin