Questo mese l’arca del mistero si dirige alla vicina isola della Gomera per raccontare alcune vicende accadute in una delle sue spiagge.
Al sud dell’isola appena superato l’aeroporto della Gomera si trova una tortuosa strada di montagna lunga circa tre chilometri che dal piccolo paesino della Rosetas porta al mare.
La piccola spiaggia ghiaiosa che ha una lunghezza approssimata di duecento metri prende il nome dal precipizio che la sovrasta chiamato “ Barranco di Erese”.
All’inizio del 1900 tre pescatori decidono di approdare nella spiaggia per ripararsi dal freddo della notte e dormire per poi riprendere a pescare al mattino.
Coprendosi la testa con la vela dell’imbarcazione per evitare la rugiada, durante la notte sentono dei passi in avvicinamento sui ciottoli della spiaggia.
Quando preoccupati si scoprono vedono un essere altissimo molto scuro che passa davanti a loro e prosegue senza accorgersi dei marinai.
Nel 1966 un ragazzino di nome Francisco Mesa Martín, al trovarsi vicino alla spiaggia sente una voce provenire dal mare pronunciando il suo nome, girandosi scopre che la voce viene da una persona che si trova in acqua con mezzo busto emerso e le braccia in croce.
La madre Eugenia che si trovava più indietro nella strada vede questo essere e subito grida al figlio di non ascoltare e non avvicinarsi.
A preoccupare tanto la donna fu vedere questa strana persona immobile nell’acqua nonostante le onde arrivassero con forza sulla spiaggia.
Dopo aver raggiunto e protetto tra le sue braccia il figlio, Eugenia cerca di capire meglio di chi si tratti, ma la figura è così stranamente scura da non poter neppure identificare se si tratti di un uomo o una donna.
Questa insolita figura lentamente si avvicina alla costa e sembra dirigersi verso una grotta situata su uno dei laterali della spiaggia per poi fermarsi e rimanere a osservare il buio all’interno della cavità.
Il pescatore Epifanio Rodriguez fu protagonista di un episodio simile alcuni anni dopo.
Infatti l’uomo raccontava di aver spiaggiato l’imbarcazione nella stessa zona per proteggersi da una mareggiata improvvisa e mentre trascinava il piccolo mezzo sulla ghiaia vide un essere scuro alto più di due metri rivolto verso la montagna.
Dopo vari minuti di sconcerto la figura inizia a dissolversi tra la nebbiolina provocata dalla spuma delle onde fino a scomparire.
Altri pescatori navigando al largo della spiaggia hanno potuto osservare delle luci di varia forma e dimensione muoversi lungo la linea della spiaggia, tanto che dalla paura evitavano il luogo definendolo come maledetto e protetto da esseri infernali.
Questa piccola spiaggia, difficile da raggiungere, è anche scelta da molte persone come lo scenario dove potersi togliere la vita.
Alcuni suicidi sono stati portati a termine da persone provenienti anche da altre isole che in forma inspiegabile scelgono di sbarcare sull’isola ed arrivare fino al precipizio che dà alla spiaggia per poi lanciarsi nel vuoto.
Una leggenda legata a questa piccola spiaggia narra come il corsaro Amaro Pargo avrebbe nascosto una parte importante dei suoi tesori in profondità da qualche parte.
Intorno all’anno 2000 però, alcuni testimoni dell’isola assistono a come un’imbarcazione getti l’ancora davanti alla spiaggia e varie persone con metal detector pettinano poi la spiaggia per diversi giorni.
Dopo circa una settimana la barca con bandiera inglese salpa di prima mattina lasciando nella spiaggia un gran buco.
Secondo molti queste persone durante la notte hanno scavato fino a raggiungere il tesoro e dopo averlo portato a bordo si sono allontanati velocemente.
Loris Scroffernecher