L’assistenza sanitaria si prepara alla crescita dei casi di coronavirus nei prossimi 15 giorni, soprattutto a Tenerife.
Il Ministero della Salute del Governo delle Isole Canarie ha sviluppato un piano di emergenza per preparare la crescita dei casi nei prossimi 15 giorni, soprattutto a Tenerife.
In una conferenza stampa, il Ministro ha indicato che c’è una tendenza di più di venti casi al giorno, con un tasso attualmente di 6,6 per 100.000 abitanti, per un totale di 148, di cui 94 a Tenerife e 54 a Gran Canaria, e con 13 persone ricoverate in terapia intensiva, due delle quali in condizioni critiche a Tenerife e Gran Canaria.
Tutti i centri sanitari delle isole sono stati integrati “in un’unica rete” per migliorare la gestione delle cure, compresi i centri sanitari privati, in quanto in questa situazione esiste un solo “centro sanitario, né pubblico né privato”.
Ci sarà un “circuito unico” per effettuare interventi indiscriminatamente per i quali ci sarà una formazione specializzata per gli intensivisti delle cliniche private.
Gli ospedali delle Canarie hanno la capacità per l’aumento dei casi previsto nei prossimi giorni perché c’è un intero piano riservato ai casi di Covid-19 e nel caso specifico dell’Hospital de La Candelaria, a Tenerife, potrebbero essere tre.
Ci sono “problemi” con la carenza di materiale di autoprotezione…
“I test sono essenziali”, ha detto il Ministro, riconoscendo che c’è ora un “risparmio” nel materiale disponibile – ci sono state donazioni da parte di organizzazioni e spedizioni dalle isole esterne a quelle centrali – fino all’arrivo della spedizione del Ministero.
Alcuni ospedali stanno liberando letti per i pazienti cronici che hanno bisogno di assistenza socio-sanitaria – non sono pazienti acuti – e i servizi sono stati riorganizzati per aumentare l’attenzione telefonica e ridurre il numero di persone raggruppate.
Non vogliamo che i centri sanitari siano fonte di contagio”, ha detto, lamentando che molti nonni vengono con i loro nipoti perché sono diventati assistenti durante lo stato di allarme.
In questa linea, ha chiesto ai cittadini di “armarsi di pazienza” durante l’isolamento domestico, che avrà un impatto sul lavaggio delle mani e sull’igiene e anche sulla donazione di sangue che è diminuita “considerevolmente”.
Ha anche chiesto agli studenti che tornano dalla Penisola e ai viaggiatori del programma Imserso che vengono soprattutto da Madrid, dai Paesi Baschi o dalla Catalogna di rispettare l’isolamento domestico.
dalla Redazione